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Autore Erika Favaro :: 26 Maggio 2016

290 artisti ed esponenti della cultura hanno firmato una lettera in cui chiedono al popolo inglese di votare a favore della permanenza nell’Unione Europea

Benedict Cumberbatch e Keira Knightley

Le agenzie di stampa proprio in queste ore hanno dato la notizia secondo cui gli inglesi intenzionati a rimanere nell’Unione Europea sarebbero in vantaggio rispetto a coloro che vorrebbero il distacco della Gran Bretagna da Bruxelles, ciò che in gergo politico oggi viene chiamato Brexit.

Ebbene, anche il cinema in quanto industria composta da cittadini ed esseri umani dotati di coscienza politica, si sta mobilitando e qualche giorno fa sui maggiori siti d’informazione inglese è comparsa una lettera aperta firmata da 290 esponenti del mondo della cultura e dello spettacolo. Registi, attori, scrittori, artisti, musicisti tutti uniti per chiedere al popolo inglese di non abbandonare l’Unione Europea. Tra i firmatari troviamo anche Benedict Cumberbatch, Keira Knightley, Jude Law e Steve Coogan a cui si sono aggiunti  Helena Bonham Carter, Chiwetel Ejiofor (12 anni schiavo), Kristin Scott Thomas, Patrick Stewart Dominic West, star di The Wire.

Le votazioni si terranno il 23 giugno e – nonostante i sondaggi  - in molti si chiedono se la Gran Bretagna deciderà di restare accanto agli altri paesi. Ognuno di noi può avere motivazioni diverse, chi lavora nel cinema ha cercato ovviamente di concentrarsi sul suo raggio di competenza ed è per questo che gli autori della lettera chiedono ai cittadini inglesi di ripensare al grande aiuto produttivo che ogni anno arriva ai film britannici da parte della UE. Gli attori ne sono consapevoli: dai piccoli film indipendenti, fino alle grandi produzioni, il sistema di finanziamenti europei rappresenta un passo fondamentale nella produzione delle pellicole.

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Tra i registi contrari al Brexit inoltre troviamo Steve McQueen, Danny Boyle, Stephen Daldry e Stephen Frears. La lettera si conclude con un’osservazione ineccepibile: “Dal Bardo a Bowie, la creatività britannica ispira e influenza il resto del mondo. Crediamo che essere parte dell’Unione Europea appoggi il ruolo principale che la Gran Bretagna ha sul palco del mondo. Non diventiamo outsider costretti a gridare da dietro le quinte”.

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