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Autore Erika Favaro :: 28 Ottobre 2015

Un video imperdibile per gli amanti del trash mostra gli effetti più improbabili da "Blu profondo" a "The Mist"

mega shark vs giant octopus

Non tutte le ciambelle riescono col buco e non tutti i film possono avere degli effetti speciali perfetti; è un dato di fatto, e non solo perché la tecnologia evolve e certe scene diventano obsolete. Ci sono pellicole, anche recenti, in cui qualcosa con il green screen o con le immagini generate a computer – quelle che in gergo anglosassone sono chiamate CGI - non ha funzionato. Gli amanti del trash non potranno resistere davanti al montaggio effettuato da WorldWideInterWeb.com che si propone come una breve storia dei peggiori effetti speciali.

Ce n’è per tutti i gusti, da film semisconosciuti a nomi che non ci si aspetterebbe mai di trovare. Quello che è certo è che l’industria ha più di qualche problema nel rappresentare dei soggetti in particolare. E non si tratta di alieni a tre teste o a metropoli che crollano, parliamo di squali.

A partire da quell’essere che azzanna il povero Samuel L. Jackson in Blu profondo fino ad arrivare all’immancabile Lo squalo 3, del 1983, in cui ci si avvaleva addirittura del 3D (povero Spielberg). Se invece si vuole avere il sospetto di essere di fronte ad un videogame (nemmeno troppo sofisticato) basta vedere la scena dell’uomo con le chele ne La mummia – Il ritorno. A proposito di ciò meglio che gli adepti alle consolle con alle spalle pomeriggi passati a giocare a Mortal Kombat diano un’occhiata alla versione cinematografica. Chissà perché poi, (quasi) nessun critico al mondo ha saputo apprezzare la bizzarria di un film dal titolo spettacolare: Mega Shark Versus Giant Octopus in cui si parla proprio di questo, di uno squalo (volante, sono dettagli) dalle dimensioni improbabili che semina il panico insieme a una piovra gigante. A guardarlo sembra un film di serie Z anni Ottanta, uno di quelli pronti per diventare un cult, e invece vai a cercarlo su IMDB e vedi che è del 2009. Dispiace, ma bisogna scomodare anche John Carpenter, per il suo Fuga da Los Angeles e la scena di surf metropolitano post-apocalittica.

[Leggi anche: Gli effetti Speciali, un mondo a parte]

Ci sono i pasticci non voluti, come probabilmente quelli di King Kong del 2005 di un regista che, è inconfutabile, di effetti speciali se ne intende come Peter Jackson e poi ci sono quelli che (si spera) sono palesemente surreali. Soffermatevi sul caso delle aquile assassine in Birdemic del 2008. Vedere per credere.

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