De Niro e il dibattito attorno a "Vaxxed", documentario sui vaccini e autismo

Il Tribeca Film Festival – kermesse che si tiene a New York da quindici anni a questa parte – è iniziato da qualche giorno e il dibattito attorno ai film in programma è entrato nel vivo.

In particolare si continua a discutere in modo acceso a proposito di Vaxxed, inchiesta sul legame tra i vaccini e l’autismo, la cui presenza al festival aveva alzato un coro di proteste. Robert De Niro – tra i fondatori e organizzatori del Festival – era uno dei più convinti sostenitori del film, ma è stato proprio lui poi a decidere di escludere il documentario dal festival per placare le polemiche.

Diretto da Andrew Wakefield, ex medico che nel 1998 ha pubblicato una ricerca in cui evidenziava i collegamenti tra la pratica dei vaccini e i casi di autismo, il film non è piaciuto alla case farmaceutiche. Wakefield ha anche ammesso di aver alterato i dati scientifici sul tema mentre lavorava per il CDC, il Centre for Diseases Control. Nonostante la ritirata però, De Niro (che ha un figlio autistico ed è quindi molto sensibile al tema) ha di recente rilasciato dichiarazioni sul tema, continuando a sostenere che la cosa più importante di tutte al momento sia trovare la verità.

Non è la prima volta che l’attore di Taxi Driver si pronuncia a proposito di temi legati alla sanità. C’è infatti anche un video di una sua intervista a Today in cui invita le persone a vedere Trace Amount, un altro film che invece documenta gli effetti tossici che il mercurio ha sui bambini.

Non è un dibattito semplice, ovviamente la cosa migliore è sempre ascoltare fonti autorevoli per cercare di avere chiaro il quadro della situazione. Quel che è certo è che una grossa fetta del sistema mediatico sostiene che non sussiste alcun collegamento tra le pratiche di vaccinazione e l’autismo.

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 “In qualità di padre di un figlio autistico sono preoccupato – ha detto De Niro ai microfoni di Today Show – ci sono moltissime informazioni circa quello che sta succedendo alla CDC e nelle compagnie farmaceutiche, ci sono moltissime cose che non ci vengono dette”.