Il regista di "I pugni in tasca" verrà insignito della speciale onorificenza in occasione della 68ma edizione del Festival prevista per il prossimo agosto. A precederlo in questo erano stati Ennio Morricone e Ermanno Olmi
L’edizione 2015 del Festival del Film di Locarno sarà ricco di onorificenze alla carriera. In Svizzera, tra il 5 e il 15 agosto, non ci sarà solo l’omaggio alla Nouvelle Vague francese con il conferimento dell’onorificenza del Pardo d’oro d’onore a Bulle Ogier. Anche l’Italia avrà il suo spazio di gloria, grazie all’attribuzione del premio al regista Marco Bellocchio. Per l’occasione, venerdì 14 agosto, in Piazza Verdi verrà proiettata un’edizione restaurata di I pugni in tasca, 50 anni dopo la prima del film a Locarno. Il restauro è stato prodotto da Kavac Film, realizzato da Cineteca di Bologna presso i laboratori di “L’immagine ritrovata”, sostenuto da Giorgio Armani e distribuito a livello mondiale da The Match Factory. In occasione della proiezione, il pubblico del Festival avrà inoltre la possibilità di dialogare con il regista e di provare a cogliere i segreti della sua arte.
Con il Pardo d’oro Swisscom, il Festival di Locarno rende omaggio a una carriera ricchissima e suggella il legame profondo che intercorre con Bellocchio, iniziato nel 1965 con la proiezione del suo lungometraggio d’esordio, I pugni in tasca. L’anarchia folgorante dell’opera colpì pubblico, critica e giuria, che gli conferì la Vela d’argento. Un successo che lo impose prepotentemente all’attenzione in Italia e nel mondo. Nel corso degli anni, Marco Bellocchio tornò più volte da protagonista a Locarno, come nel concorso del 1976 con Marcia trionfale; nel 1997 presiedette la giuria e partecipò al progetto collettivo Locarno demi-siècle; réflexions sur l’avenir; infine, nel 1998, il Festival gli dedicò una grande retrospettiva.
[Leggi anche: Locarno omaggia la "Nouvelle Vague", Pardo d'Oro a Bulle Ogier]
Il direttore artistico del Festival di Locarno Carlo Chatrian, ha dichiarato: “I pugni in tasca resta tra quei film che hanno fatto la storia di Locarno come luogo di scoperta e di lancio di opere che, senza paura di essere fraintesi, possono essere definite scomode. Ripresentarlo in una versione restaurata è insieme un doveroso omaggio all’atto d’inizio di un grande cineasta e l’indicazione di una linea di programmazione fedele ai suoi principi. La scelta di conferire il Pardo d’onore a Marco Bellocchio nasce inoltre dalla consapevolezza che il suo fare cinema – soprattutto in anni recenti – abbia molto da raccontare a chi vive in Italia ma anche a chi fa cinema nel resto del mondo.”
Il Pardo d’onore in passato è stato assegnato a maestri del calibro di Samuel Fuller, Jean-Luc Godard, Ken Loach, Sidney Pollack, William Friedkin, Jia Zhang-ke, Alain Tanner, Werner Herzog e Agnès Varda. Il premio ha più volte celebrato il cinema italiano, basti pensare a Ennio Morricone nel 1989 e a Ermanno Olmi nel 2004.
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