Cala il sipario sugli Oscar 2015, cerimonia condotta quest'anno da Neil Patrick Harris. Tra alti e bassi, ecco quali sono stati i momenti migliori e peggiori dello show
Finisce anche la cerimonia più attesa dell'anno, gli Oscar 2015. Anche stavolta, lo show è stato un altalenarsi di alti e bassi: vediamone alcuni momenti.
I MIGLIORI
- Il numero d'apertura di Neil Patrick Harris, omaggio musical al cinema hollywoodiano con tanto di partecipazione di Benedict Cumberbatch, Anna Kendrick, e sopratutto Jack Black, mentre sullo sfondo scorrono le immagini non solo dei nominati dell'anno, ma anche di alcune tra le pellicole più belle e celebri della settima arte.
- Patricia Arquette che si lamenta del maschilismo di Hollywood, sottolineando quanto le donne prendano sempre uno stipendio minore rispetto gli uomini. Dalla platea, Meryl Streep e Jennifer Lopez applaudono convintissime fino quasi a stracciarsi le vesti.
- La performance di Everything is Awesome, canzone candidata per Lego Movie. Briosissima, colorata, allegra, con delle statuette Oscar fatte di lego distribuite in platea a gente come Channing Tatum, Oprah ed Emma Stone.
- Il filmato parodia di Birdman e Whiplash con Neil Patrick Harris protagonista che arriva sul palco correndo in mutande.
- L'esecuzione di Glory, canzone di John Legend candidata per Selma. A parte la discutibilità se la canzone si meritasse di vincere o meno, alla fine della performance erano tutti commossi in platea, con David Oyelowo e Chris Pine a piangere come disperati.
I PEGGIORI
- Il video per ricordare le personalità scomparse durante l'annata. Oltre alla mancanza del nostro Francesco Rosi, il video era particolarmente anonimo, come fosse stato realizzato da studenti delle medie ai primi approcci con moviemaker.
- La mancanza di simpatia e brillantezza di Neil Patrick Harris. Oltre al number d'apertura e poco altro, per il resto il conduttore se n'è rimasto statico e moscio, tanto da farci rimpiangere le pizze e le selfie di Ellen DeGeneres
- I premi in generale. Che in alcune categorie possono essere anche giusti (e pensiamo a quelli ricevuti dal magnifico Birdman), ma perdio, sono anche stati i risultati più prevedibili degli ultimi anni.
[Leggi anche: Oscar 2015, le dichiarazioni più interessanti dei vincitori]
- La gag sulle previsioni di Neil Patrick Harris. Ne ha parlato fin dall'inizio, non gliene importava a nessuno, e ha continuato a ritirarlo fuori fino alla fine. Persino quella che doveva essere il suo complice, Octavia Spencer, non ci stava capendo più nulla.
- La durata. 3 ore e mezza sono decisamente troppe, perché si inizia sempre carichissimi ed euforici, ma si finisce traumatizzati e affondati nel divano. Alcuni momenti filler per allungare, poi, sono totalmente privi di senso, e pensiamo alla performance di Lady Gaga per omaggiare i 50 anni di Tutti insieme appassionatamente. La domanda che sorge è: perché?!
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