Morto il regista austriaco Michael Glawogger, famoso per i suoi crudi documentari sulla povertà e sulle condizioni disperate di lavoro
Il regista austriaco Michael Glawogger, famoso per i suoi crudi documentari sulla povertà e sulle condizioni disperate di lavoro, autore dei film Workingman’s Death (2005), Slumming (2006), Whore’s Glory – I sogni delle donne (2011), è morto durante alcune riprese in Liberia, Africa, nel corso delle quali il regista ha contratto la malaria. Secondo le pochi fonti il regista stava raccogliendo materiale per un nuovo progetto. Glawogger aveva appena 54 anni, essendo nato il 3 dicembre del 1959. Dopo aver studiato al San Francisco Art Institute e all’Accademia del film di Vienna, fu collaboratore per diverse volte dell’altro regista austriaco Ulrich Seidl. Uno dei suoi ultimi lavori era il documentario seriale in tecnologia 3D Cathedral of Culture, progetto che coinvolgeva come registi Robert Redford e Wim Wenders, oltre a Karim Ainouz, Michael Madsen, Magreth Olsen, James Marsh.
Tra i premi ricevuti, ricordiamo al Ghent International Film Festival per Slumming, che fu pure in competizione al Festival di Berlino 2006, e il premio ricevuto all’Austria Film Festival con Whore’s Glory. Altre opere memorabili sono Das Vaterspiel - Kill Daddy Good Night (2009) e Contact High (2009).
Tra le immagini più sconvolgenti della sua opera una particolare menzione va ad uno degli episodi di Workingman’s Death, intitolato “Leoni” in cui il regista austriaco riprendeva i macellai in azione in un mercato all’aperto a Port Harcourt in Nigeria. Ma tutta la sua filmografia ha sconvolto pubblico e critica, tanto che per le sua riconosciute qualità di regista ha vinto importanti premi tra i quali il più significativo il Grierson Award al London Film Festival proprio con il citato Workingman’s Death, forse davvero il suo capolavoro.
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