Scopriamo insieme gli attori che vennero presi in considerazione per i ruoli principali, ma anche i primissimi titoli assegnati alla sceneggiatura, e ancora le diverse versioni esistenti del film, fino ad una rivelazione scioccante su Deckard!
Un film divenuto un cult, una pellicola che ha segnato profondamente il suo genere di appartenenza, ossia quello fantascientifico, stiamo parlando di Blade Runner. Ebbene, analizziamo più nel dettaglio le fasi di produzione del lungometraggio e scopriamo insieme degli aspetti che potreste non sapere riguardo uno dei capolavori ordito dal genio di Ridley Scott!
Non appena il romanzo di Philip K. Dick, Il cacciatore di androidi (titolo originale Do Androids Dream Electric Sheep?), venne pubblicato nel 1968, ci fu subito un forte interesse nei confronti del libro per tramutarlo in un adattamento cinematografico, così Hampton Fancher si occupò della sceneggiatura, che fu opzionata nel 1977.
Prima di scegliere il titolo definitivo di Blade Runner, molti titoli vennero presi in considerazione, tra cui Android e Dangerous Days.
Prima di confermare Harrison Ford per il ruolo di protagonista, venne preso in considerazione anche Dustin Hoffman; in base ai documenti di produzione, anche altri importanti nomi risultavano papabili, tra cui Gene Hackman, Sean Connery, Jack Nicholson, Paul Newman, Clint Eastwood, Tommy Lee Jones, Arnold Schwarzenegger e Al Pacino.
Anche per il ruolo di Pris ci furono varie proposte: la cantante Debbie Harry, del popolare gruppo musicale Blondie, era stata scritturata per interpretare la parte, ma a circa tre mesi dall’inizio delle riprese dovette rinunciare al progetto perché la sua casa discografica non voleva che lei spendesse tempo partecipando alle riprese. Alla fine il ruolo passò a Daryl Hannah.
Appositamente per il film venne creato un linguaggio di finzione derivante da una commistione di diverse lingue: il giapponese, lo spagnolo, il tedesco, ma anche l’ungherese, il cinese ed il francese vennero presi a prestito e la loro summa diede alla luce il nuovo linguaggio utilizzato in certe scene del film.
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Ma veniamo alla questione più importante, ossia le diverse versioni esistenti del film: una prima versione, chiamata Workprint Version, venne proiettata durante alcuni screening a Denver e Dallas nel 1982, ma l’accoglienza negativa da parte del pubblico spinse la produzione ad apportare alcune modifiche, quali l’aggiunta di un lieto fine, in cui Deckard e Rachel riescono a fuggire, e di una voce narrante fuori campo. Mentre nelle sale statunitensi venne proiettata nel 1982 la versione contenente tali modifiche e conosciuta come Domestic Cut, nelle sale del resto del mondo uscì l’International Cut, ossia una versione in cui erano incluse scene violente come quella in cui Roy preme i pollici negli occhi del dottor Tyrell o quella in cui lo stesso si conficca un chiodo nel palmo della mano mentre insegue Deckard. Al 1992 invece risale una versione del regista, Director's Cut in cui viene rimossa la voce narrante fuori campo ed il lieto fine, mentre viene inserita la scena in cui Deckard sogna un unicorno che insinua il dubbio, confermato dallo stesso Scott, che anche Deckard sia un replicante e dalla scena dell'origamo lasciato dal poliziotto Gaff!
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