Ospite al Tribeca Film Festival 2015, Christopher Nolan si racconta al pubblico svelando la sua prassi creativa e le sue idee di cinema. In più, ci svela cosa pensa oggi di "Memento", ormai realizzato ben 15 anni fa
Importanti ospiti al Tribeca Film Festival 2015, a iniziare da Christopher Nolan, amatissimo (e odiatissimo?) autore di pellicole come Interstellar, Inception, Memento e la trilogia de Il Cavaliere Oscuro, protagonista di una ghiotta conferenza in cui ha parlato delle proprie idee di cinema e della maniera in cui crea/cattura le immagini. “Non scrivo una storia – ha rivelato il cineasta – Solitamente la mia risposta è che lavoro su intuizione, ma disegno un sacco di schemi mentre lavoro. (…) Mi libera, trovare un modello matematico o scientifico. Disegno foto e diagrammi che illustrino il movimento o il ritmo che sto cercando”.
Un'intuizione fugace, dunque, che insegue fino al processo di montaggio: “Ho sempre montato in gran fretta, cercando di catturare quel fulmine in una bottiglia, per conservare l'energia. Ho sempre pensato al montaggio come a qualcosa di istintivo o impressionista. In un certo senso, non pensarci troppo, e sentirlo di più”. Ma da che cosa inizia il lavoro di Christopher Nolan? Ovvero: qual è il motivo per cui decide di cominciare a lavorare su una pellicola? Il cineasta rivela che ciò che lo spinge a fare cinema è “cercare di trovare le risposte a delle domande interessanti”. Domande che non finiscono mai, e che si accumulano di film in film, rivelandosi inconsapevolmente.
Il regista ha poi spiegato al pubblico le sue origini, spiegando come abbia deciso di diventare un film-maker per merito di Ridley Scott, e in particolare di Alien e Blade Runner. Ovviamente, non poteva non essere pure un fan del mitico universo di Guerre Stellari, tanto da aver passato parte della propria adolescenza costruendo giocattoli inerenti la mitica saga creata da George Lucas.
Parte del panel ha toccato anche uno dei film più celebri di Nolan, ovvero Memento. In proposito, rivela: “Non potrei mai farlo oggi. È il classico esempio di cosa puoi fare quando non sai cosa stai facendo. Se provassi a farlo nuovamente oggi, sarebbe un terribile fallimento. Perché più impari, e più diventa difficile dimenticarsi le regole”.
[Leggi anche: Christopher Nolan: "Per Interstellar mi sono ispirato a Spielberg"]
Infine, una curiosità del pubblico, che chiede come Nolan si relazioni ai suoi spettatori, se pensa a loro mentre sta girando un film. “In ogni momento del processo, io cerco di immedesimarmi nello spettatore - replica - Non penso allo spettatore come ad una persona esterna. Siamo tutti parte dell'audience”.
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