Un nuovo riconoscimento per la grande Ann Hui, che è stata appena eletta come Miglior Regista dell'anno dai suoi colleghi del Sindacato Registi di Hong Kong. Merito del suo lavoro in "The Golden Era", biopic sulla scrittrice cinese Xiao Hong
Ann Hui non è solo uno dei cineasti di punta dell'attuale cinema hongkonghese e cinese, ma anche una delle artiste più talentuose di tutto il panorama mondiale. Lo dimostra pure il suo ultimo film, The Golden Era, opera biografica che narra la vita di Xiao Hong, importante scrittrice cinese. Dopo esser stata invitata in anteprima mondiale alla scorsa Mostra del cinema di Venezia, la pellicola ha poi guadagnato la bellezza di 5 candidature agli Asian Film Awards, considerati gli Oscar del cinema orientale.
Ora, un nuovo riconoscimento è arrivato: Ann Hui è stata infatti eletta come regista dell'anno dai propri colleghi del Sindacato Registi di Hong Kong, sbaragliando altri possibili favoriti altrettanto noti nel circuito, dal John Woo di The Crossing al Fruit Chan di The Midnight After, passando per il Peter Chan di Dearest, il Dante Lam di That Demon Within e l'Alan Mak di Overheard 3.
Questo è solo l'ultimo dei trofei come Miglior Regista che ha collezionato la Hui nel corso della sua lunga carriera. Tra quelli già in bella mostra nel suo pantheon, possiamo ricordare quattro Hong Kong Film Award, tre Golden Horse taiwanesi, un Golden Bauhinia e una statuetta speciale dal Festival di Pusan. Attualmente, l'autrice sta girando un importantissimo progetto collettivo della casa di produzione Media Asia: qui, affiancando Johnnie To, Tsui Hark, John Woo, Sammo Hung, Patrick Tam, Yuen Woo-ping e Ringo Lam, racconterà una fetta della lunga storia di Hong Kong. In particolare, secondo le prime indiscrezioni, nel segmento della Hui ci sarebbe come protagonista una classe scolastica che sceglie di svolgere le proprie lezioni sul tetto di un edificio.
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Insomma, l'autrice continua a rimanere attivissima e prolifica, nonostante il cinema di Hong Kong non stia proprio godendo di ottima salute. Dichiarava infatti all'ultimo festival lagunare: “La situazione non è molto positiva. Molti di noi vanno a girare i propri film in Cina. È un problema di mercato perché fin dall’inizio Hong Kong aveva un mercato molto piccolo e si basava sulle produzioni del sud-est asiatico. Oggi questi paesi hanno i loro cinema nazionali e Hong Kong non ha più la centralità di un tempo. Si tratta di una questione economica principalmente perché non abbiamo abbastanza risorse ad Hong Kong per produrre i nostri film. Così ci rivolgiamo alla Cina che può offrirci questi mezzi”.
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