In arrivo "The Talk", documentario sulla violenza della polizia statunitense

Qualche mese fa, Quentin Tarantino si trovò nel mirino della polizia statunitense dopo che ha duramente criticato i loro metodi violenti che talvolta hanno portato alla morte di diversi innocenti. Adesso, a dire la sua sull'argomento è anche John Singleton, rinomato regista di pellicole quali Boyz in the Hood o Shaft, e ora tra i protagonisti del documentario The Talk di Sam Pollard, previsto su PBS nel 2017. 

Ebbene, secondo il cineasta, questa ingiusta violenza delle forze dell'ordine si noterebbe soprattutto nel confronto della comunità afroamericana, di cui egli stesso fa parte. Ha dichiarato Singleton durante un incontro per presentare il docu: “Non dico di essere scontrosi, ma di fare domande alle persone che dovrebbero difenderti e servire la comunità. Ma non puoi nemmeno rivolgergli domande, e questo, per me, è innato e sistematico razzismo. Mi ricorda la schiavitù... un intero sistema che cerca di controllare le persone nere. Se un uomo bianco dice qualcosa, lui ha sempre ragione. Mai contestare un bianco". 

A sostenere il regista, anche Samaria Rice, madre di Tamir Rice, bambino di 12 anni che fu ucciso da un poliziotto in quanto aveva in mano una pistola giocattolo. “La conversazione di cui necessita il paese riguarda il razzismo – ha spiegato la signora – Deve succedere, o il paese crollerà davanti ai vostri occhi”. 

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Ha infine proseguito Trevana Garel, ex agente afroamericana del dipartimento di polizia newyorchese, la quale ha proposto di incorporare delle telecamere nelle divise per meglio monitorare le forze dell'ordine: “Dobbiamo bloccare questi ufficiali che hanno superato i confini. Se sei solo un poliziotto che sta facendo il suo lavoro, allora non devi temere le telecamere. Devi solo aver paura se stai facendo qualcosa che non dovresti”.