Ritratto di Andrea Caramanna
Autore Andrea Caramanna :: 7 Gennaio 2014

In un albergo decaduto di Los Angeles, il Mon Signor, si incrociano durante un anonimo Capodanno insoliti personaggi

Regia: Allison Anders, Alexandre Rockwell, Robert Rodriguez, Quentin Tarantino
Interpreti: Tim Roth, Madonna, Antonio Banderas, Jennifer Beals, Bruce Willis, Valeria Golino, Quentin Tarantino
Nazionalità: USA, 1995

In un albergo decaduto di Los Angeles, il Mon Signor, si incrociano durante un anonimo Capodanno insoliti personaggi. Sono il frutto di un allegro divertissement di quattro autori-registi. Il primo episodio è quello della Anders, già distintasi con Mi vida loca, sconosciuto in Italia. Racconta di una congrega di streghe, tra cui la cantante Madonna e Valeria Golino, indaffarate a rompere un fatale incantesimo che ha trasformato in pietra la dea Diana, nota spogliarellista degli anni Cinquanta. Per riuscirvi avranno bisogno del fattorino-tuttofare Ted (Tim Roth), che all'uopo fornirà, sotto l'influenza malefica di una bella strega, il prezioso ingrediente maschile.

Meno fiacco del primo, il secondo round è affidato all'autore di In the soup, Alexandre Rockwell. Una coppia fa degli strani giochetti sessuali alla 404. Il nostro Ted sempre più nevrotico, dovrà stare al gioco piuttosto pericoloso, visto che al marito piace legare e imbavagliare la moglie alla sedia e per di più dare di matto agitando una pistola. Il terzo atto vede due bambini, due simpatici monelli, alle prese con genitori strafottenti. Si tratta di Antonio Banderas, sempre più tirato a lustro, e della compagna giapponese Tamlyn Tomita, i quali affidano i figlioli la notte di Capodanno (la situazione temporale di fine dell'anno è il tema conduttore) al portiere di notte, il solito Ted. Soli nella stanza i dolci pargoli ne combinano di tutti i colori tra un fiume di champagne versato sulla moquette, un quadro devastato, trasformato in bersaglio per le freccette (una siringa), un cadavere di una prostituta in avanzato stato di decomposizione occultato sotto il materasso e il disastroso incendio finale.

Rodriguez (El Mariachi, Desperado) ha girato davvero un bel "corto", in cui si mescolano sapientemente decor nero e atmosfera "surrealcomica". Il puzzle si ricompone col segmento conclusivo a cura di Tarantino che è anche il produttore esecutivo dell'intera operazione. Tra citazioni (Hitchcock e Jerry Lewis), recitazione iperalcolica e inutili camei (vedi Bruce Willis), il film si chiude con lo stesso brio con cui era partito nei titoli di testa.

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