Follie di registi famosi, morti violente e incidenti sui set di film che hanno la storia. Cosa accadde agli attori di "Il mago di Oz"? Che disastri ha combinato il regista del film muto più costoso della storia? E le pazzie di Kubrick e Herzog?
Howard Hughes (celebrato da Martin Scorsese in The Aviator) passò alla storia per la sua megalomania; tra i suoi successi è da ricordare il primo kolossal, Gli angeli dell'inferno (Hell's Angels, 1930), costato quasi 4 milioni di dollari, un record per l'epoca. Hughes pretese che venissero usati aereoplani veri e non dei modellini e richiamò in azione veterani di guerra per rendere tutto più credibile: morirono tre piloti e un meccanico. Per la sequenza finale, troppo pericolosa, nessuno accettò di volare, tanto che lo stesso Hughes montò a bordo di un velivolo e la portò a termine lui stesso, salvo distruggere l'aereo terminate le acrobazie.
Fred Niblo impugnò la versione del 1925 di Ben-Hur, produzione italo-americana che detiene il record di budget per un film muto, 3,9 milioni di dollari. Sul set accadde di tutto. La celebre corsa delle bighe, poi copiata da tutti, non stava soddisfacendo il regista, che decise di improvvisare una gara tra gli aurighi promettendo 100 dollari a chi arrivava prima. Ecco perché sembra così reale la scena, nella quale per altro morì un uomo, ma si continuò a girare. Per la battaglia navale di massa, girata a Livorno, il regista pensò di sfruttare le tensioni politiche locali per schierare fascisti contro antifascisti, fornendo anche alle comparse spade trovate nella stiva di una delle navi. Per concludere in bellezza, il fuoco appiccato a una delle triremi si espanse in maniera imprevista e le persone furono costrette a gettarsi in mare: moltissimi non sapevano nuotare e pare che alcuni furono trovati dopo giorni.
Werner Herzog vede la sua fama legata a doppio filo a due film entrati nella leggenda per le disavventure in fase di produzione: Aguirre, furore di Dio e Fitzcarraldo. Il primo fu girato in Perù con una scarsità di finanziamenti imbarazzante e di cui un terzo spettava a Klaus Kinski, minacciato di morte dal regista dopo avere manifestato l'intenzione di abbandonare il set. La troupe - di 8 persone - si spostava su zattere costruite dagli indigeni e fu anche colpita da un'alluvione. Il secondo film fu il vero capolavoro di disgrazie; ma la scena surreale, che è quella che si vede nel film, è il tentativo di trainare una nave di 300 tonnellate su per un pendio con un'inclinazione di 40°: dopo poco la salita fu interrotta a causa di un tirante che non resse e la nave ripiombò al punto di partenza, incagliandosi. Una seconda imbarcazione si incagliò durante la sequenza nelle rapide, azione sconsigliata anche questa da esperti del luogo.
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Stanley Kubrick a volte non riusciva a contenere le sue manie di perfezionismo, come ricorda bene Shelley Duvall. Sul set di Shining il regista pensò bene di creare un'atmosfera di tensione intorno all'attrice, maltrattandola pubblicamente e mandandola in uno stato di paranoia tale che l'attrice iniziò ad ammalarsi, dimagrire e perdere capelli. La famosa scena in cui lei brandisce una mazza contro il posseduto Jack Nicholson è stata girata per 127 volte, un record.
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Il mago di Oz fu molto meno stupefacente per la troupe e gli attori. Per risparmiare tempo e denaro per il Technicolor, il set era in attività 16 ore al giorno e gli attori dovevano sopportare un'illuminazione esagerata che produceva una temperatura di quasi 40 gradi. I due attori che vestirono l'involucro dell'Uomo di Latta subirono gravi danni fisici: il primo, a causa della polvere dell'alluminio, si ammalò e fu tenuto in vita grazie a un polmone artificiale, mentre il secondo subì un'infezione agli occhi. Il colorito verde della strega cattiva era in realtà rame, poco adatto quando si ha a che fare con un corto circuito o con il fuoco. Infatti, durante la scena di introduzione del personaggio a Oz -, attraverso un'esplosione di fumo che celava una botola sotterranea da cui saliva l'attrice - il marchingegno si bloccò e la malcapitata rimase ustionata perché il miscuglio fece reazione in prossimità del suo viso.
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