"The Knick", la cinematografica serie tv diretta da Stephen Soderbergh, verrà presentata nel Festival di Roma 2014
Accade sempre più spesso che esponenti di spicco del mondo del cinema si prestino alla televisione e in alcuni casi, sempre meno rari, avviene una sorta di miracolo: l’intrattenimento si trasforma in arte proprio sul piccolo schermo mentre su quello grande accade, purtroppo, la metamorfosi contraria.
È successo con True Detective, che ha come protagonisti Matthew McConaughey e Woody Harrelson, e con la mini serie Olive Kitteridge (presentata come anteprima mondiale fuori concorso alla 71ma Mostra Internazionale del Cinema di Venezia) diretta da Lisa Cholodenko, la cineasta idolatrata dal pubblico e dalla critica per I ragazzi stanno bene, e non è un caso che entrambi gli show televisivi siano prodotti dal network statunitense HBO marchio di qualità anche per serie dal carattere più mainstream come Game Of Thrones. Ultima perla in ordine di arrivo nell’affollatissimo palinsesto americano è The Knick, la serie televisiva prodotta e interamente diretta da Stephen Soderbergh e interpretata da Clive Owen.
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Andata in onda per la prima volta lo scorso 8 agosto, The Knick è un period drama ambientato nel 1900 che ha come protagonista il brillante Dottor John Thackery il quale dopo il suicidio del suo mentore J. M. Christiansen, assume la guida del reparto di chirurgia del Knickerbocker Hospital, conosciuto come "The Knick". L’indebitamento della struttura porta la figlia del principale finanziere, nonché amministratrice dell’ospedale, a tentare di attirare i clienti più benestanti senza per questo sacrificare l’alto livello delle cure. In più la donna, nonostante il parere contrario di Thackery, assume Algernon Edwards, un talentuoso medico di colore che porterà non poco scompiglio all’interno dell’ospedale.
Un Clive Owen in splendida forma presta il suo volto al Dottor Thackery che se da una parte ricorda, nei modi, nelle risoluzioni geniali e nella sua dipendenza dalla cocaina, uno dei personaggi più riusciti del piccolo schermo, il Dottor Gregory House, dall’altra è palesemente un figlio legittimo della fantasia di Soderbergh, il classico personaggio ambivalente, cialtrone e coraggioso, supponente e fragile che il cineasta – anche co-sceneggiatore di The Knick – da sempre ama raccontare.
In realtà la figura di Thackery è stata ispirata dal chirurgo americano William Stewart Halsted, un geniale medico che usava sperimentare su se stesso farmaci, spesso anestetici, tanto da diventarne dipendente. La sua storia romanzata dalla maestria di Soderbergh è diventata niente di meno che un lungo film diviso in tanti episodi che, come quasi tutti i lavori del cineasta, mira a sfondare le convenzioni più razionali del pubblico il quale, anche stavolta, non può fare a meno di appassionarsi a un personaggio fuori dagli schemi e che agisce in maniera diametralmente opposta a quella che la ragione e l’etica vorrebbero. Un nuovo antieroe che mette al centro della sua vita se stesso e le sue convinzioni e non gli intoccabili valori dell’epoca e della società in cui vive.
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