Ritratto di Pierre Hombrebueno
Autore Pierre Hombrebueno :: 3 Aprile 2016

Pellicole con personaggi promiscui, ossessionati dalla carne, dal piacere e dall'orgasmo. Sessodipendenti e ninfomaniache, o semplicemente accecate dall'amore. Qui alcuni esempi chiave

Nymphomaniac

“Quanta bellezza, quanta promiscuità”, cantava Tommaso Paradiso con tanto di balletto retrò. E il cinema, nel corso degli anni, ci ha certamente regalato svariati personaggi promiscui, ossessionati dalla carne, dal piacere e dall'orgasmo.

Per citare un caso abbastanza recente, possiamo ad esempio pensare al dittico Nymphomaniac di Lars Von Trier. Tra scene crudissime e colte con la solita spietata brutalità dell'autore danese, a rimanere è un perenne disagio nel vedere il sesso non come piacere, ma come ossessione dark che porta invece alla malattia: fare l'amore come unica maniera per sentirsi un po' vivi, o, al contrario, per autodistruggersi in preda a masochismo lampante.

La sua controparte maschile? Shame di Steve McQueen, che vede per protagonista un Michael Fassbender sesso-dipendente. Il titolo è rivelatorio: Shame come Vergogna, e dunque, ancora una volta, il sesso come portatore di dolore, piuttosto che di vera e propria felicità. Che è poi l'esatta medesima cosa di qualsiasi dipendenza: l'eiaculazione al pari di uno shot d'eroina sul braccio; il paradiso momentaeo, e poi il crollo. 

Ma parlando di eros e thanatos, di certo non c'è pellicola più emblematica del capolavoro L'impero dei sensi, realizzato da Nagisa Oshima nel 1976, censuratissimo in tutto il mondo per le sue tante scene esplicite, ma espressivo come pochi nel delinearci con brutale lucidità l'ossessione sessuale e il suo indissolubile legame con la morte. Nulla di romantico qui, ma solo l'enorme e imprendibile potenza del coito. 

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Infine, volgendo gli sguardi altrove per puro senso di (non)completezza, sappiate che quando tematiche così vengono portate nei territori della commedia romantica, a nascere sono film come Don Jon di Joseph Gordon Levitt. In verità la pellicola è bruttina, ed è un vero peccato, soprattutto considerando che in scena abbiamo bellezze del calibro di Scarlett Johansson e Julianne Moore. Sexy non è, a livello di profondità stiamo a zero, e figuriamoci poi se faccia anche solo un minimo ridere. E chiusa parentesi. 

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