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Autore Luca Carbonaro :: 16 Novembre 2016

Il noto regista danese Lars Von Trier è stato spesso oggetto di controversie legate a tematiche apparentemente misogine all'interno delle sue pellicole. Ecco, invece, le 10 ragioni per cui potrebbe essere considerato un vero femminista

Lars Von Trier

Il controverso regista danese Lars Von Trier, autore di numerose pellicole discusse come Antichrist (2009) e Melancholia (2011), ha saputo imporsi con il suo stile unico nella difficile industria cinematografica. La metà dei suoi 14 film, dal 1977 al 2013, hanno come protagonista una figura femminile e trattano tematiche importanti come sessualità, natura umana, traumi psicologici e società.

Ci sono stati, in passato, molte voci che hanno criticato il suo operato, considerandolo un puro misogino e, sebbene vi siano alcune tesi corrette, alcune sono davvero assurde come quella che vuole le donne raffigurate nei suoi film, dei semplici burattini da usare e prendere in giro. La questione è abbastanza ridicola e, per fare un paragone, sarebbe come dire che il film 12 anni schiavo istighi il pubblico alla schiavitù, soltanto perché questo è il tema della pellicola. 

Le pellicole del regista, invece, hanno sempre mostrato le varie conseguenze dell'oppressione contro le donne, in maniera sgradevole. Dalla parte del regista è anche la voce che si leva dal sito Taste of Cinema che ha considerato addirittura le dieci ragioni secondo cui Lars Von Trier potrebbe essere considerato un vero e proprio femminista:

1) Realizza film interamente focalizzati su protagoniste femminili
Secondo una ricerca statistica, su 20 pellicole realizzate dal '95 al 2016, soltanto cinque hanno per protagonista una donna e tutte fanno parte della saga di Twilight, tratta dall'omonima serie di libri. Lars Von Trier, invece, ha prodotto numerose pellicole con figure femminili in primo piano, come Breaking the waves, Dancer in the Dark, Dogville, Manderlay, Melancholia e Nymphomaniac. La trama ruota sempre attorno alla donna e quest'ultima rappresenta il punto focale della pellicola. Ecco le dichiarazioni di Uma Thurman, in occasione della presentazione di Nymphomaniac: "La gente che critica ingiustamente Lars dovrebbe rendersi conto che lui, per buona parte della sua vita artistica, ha esplorato la psicologia femminile in tutte le sue sfaccettature, buone e cattive. Forse sono propio coloro che non si interessano delle donne all'interno delle loro pellicole, i veri misogini".

2) I suoi personaggi femminili mostrano umanità, integrità ed agiscono sempre in primo piano
Lars Von Trier ha sempre rappresentato delle donne forti e che prendono decisioni sia nel bene sia nel male. Justine di Melancholia, ad esempio, esprime un senso di umanità senza precedenti, mentre Bess di Breaking the Waves e Selma di Dancer in the Dark hanno un'integrità morale che viene portato all'estremo ma, alla fine, entrano in una dimensione empatica con gli spettatori. Le sue protagoniste, inoltre, sono sempre molto cerebrali ed eseguono azioni molto calcolate ed analitiche.

3) L'oppressione è l'ostacolo primario delle sue protagoniste femminili
Tutte le figure femminili presenti nelle pellicole di Lars soffrono di un senso di comune oppressione. I loro desideri e le loro emozioni, infatti, sono considerate dagli uomini e dalla società futili e patologiche. Quella che può sembrare misoginia, ad un primo impatto, si fonde al femminismo ed è questo che rende le pellicole del regista complesse da analizzare ed affascinanti. Basti pensare al personaggio di She di Antichrist, che nella pellicola viene rappresentata come l'origine del male umano ma, a conti fatti, la vera figura malvagia è rappresentata dal marito che nega il figlio, la violenta continuamente e l'ha condotta in uno stato di abuso emozionale e sottomissione psicologica.

4) I desideri e le emozioni delle protagoniste femminili conducono alla loro scomunica
Le donne seguono i propri desideri, emozioni e tutto ciò che ritengono corretto all'interno di una società che le rigetta completamente. Bess, ad esempio, vive all'interno di una comunità cristiana bigotta dove le donne non hanno alcuna voce in capitolo e sono costantemente umiliate. Joe, di Nymphomaniac, è costretta a vivere come una criminale all'interno di una società che condanna le sue pratiche sessuali private, e deve ricorrere a sessioni di terapia. 

5) Le donne vengono giudicate sulla base dell'abilità di svolgere compiti domestici
Bess e Grace agiscono, più volte, in quella che potrebbe sembrare una maniera volontaria ma in realtà apprenderemo essere obbligatoria. She, di Antichrist, e Joe, di Nymphomaniac, amano i propri bambini ma il trascurare dei propri desideri si tramuta in un atto di ribellione inconscio. Justine viene costretta ad essere felice nel suo ruolo di moglie e nasconde la sua depressione incombente. Potrebbe anche avere una carriera di successo ma il suo capo la vede come una palla di cristallo con poteri mistici, piuttosto che dare credito alle sue capacità intellettuali.

6) Rappresenta la natura maschile come il male
Una delle tematiche ricorrenti all'interno delle sue pellicole è che tutti gli esseri umani sono, di natura, malvagi. La natura maschile, più di quella femminile, viene sempre rappresentata come avida e moralmente debole, capace di atti deplorevoli. Bess e Grace vengono stuprate e violentate in continuazione, Bill e Tom commettono atti sconsiderati nei confronti delle donne. Se le donne commettono un peccato, l'equilibrio viene ripristinato quando queste ultime uccidono un personaggio maschile che ha compiuto malvagità contro di loro.

7) Altri personaggi trattano le donne come se fossero psicopatiche o irrazionali
Le protagoniste femminili non mostrano segni di pazzia innata bensì vengono considerate mentalmente instabili dalla società in cui vivono. La madre ed il dottore di Bess, ad esempio, cercano più volte di portare quest'ultima in un centro psichiatrico ogni qual volta dimostra un segno emotivo apparentemente instabile. Dopo la sua morte, il dottore ammette finalmente che Bess era mentalmente instabile poiché troppo buona. Joe di Nymphomaniac si reca in un centro terapeutico non perché consideri le sue pulsioni sessuali negative ma perché la società la imbarazza completamente e la considera instabile.

8) I personaggi maschili tentano di salvare le donne in maniera arrogante
L'arroganza è una tematica molto presente all'interno delle pellicole di Lars Von Trier e, in molti casi, deriva dal tentativo di salvare qualcuno che non vuole essere salvato. In Manderley, però assistiamo ad un'inversione di tendenza interessante: il personaggio femminile cerca in maniera arrogante di liberare un personaggio di colore dalla schiavitù, senza chiedergli cosa voglia realmente. Il marito di Bess cerca di salvare quest'ultima e di concederle una libertà sessuale, Tom vuole salvare fisicamente e moralmente Grace, ma tutte queste azioni confluiscono nel conflitto centrale della trama e puntano il dito contro l'arroganza del genere maschile.

9) Mette in risalto le contraddizoni della società moderna riguardo alle donne
Se Bess non dorme con gli altri uomini, non sta onorando suo marito, se invece lo tradisce viene scomunicata e condannata all'inferno. Se Grace resta a Dogville, gli uomini continueranno ad essere attratti da lei ed il sospetto diventerà frequente, se invece lascerà la città, la popolazione continuerà a sospettare e ad accusarla di colpevolezza. Se Joe esprime liberamente la sua sessualità, viene condannata per i suoi peccati, se invece sopprime la sua sessualità viene considerata miserabile e stupida. Nelle pellicole di Lars, dunque, le donne non possono fare nulla che venga considerato giusto e non si trovano mai in una posizione di serenità.

10) Mostra i danni psicologici della vergogna sulle donne
Tutte le protagoniste femminili sembrano essere stupide, inappropriate e paralizzate, come il risultato di una lunga interiorizzazione del proprio senso di colpevolezza. Bess, ad esempio, quando prega lo fa ad alta voce e pensa di essere la voce di Dio, critica e dura, simile alla voce di sua madre e di tutti coloro che la cirondano. She, di Antichrist, interiorizza i suoi pensieri misogini, la colpevolezza per la morte di suo figlio ed i continui abusi del marito, fino a quando non si convince che tutte le donne sono maligne e che la natura femminile è la madre di tutti i peccati dell'umanità.

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