Il dramma adolescenziale di Maria Gamboa, premiato al Giffoni Film Festival e al Festival di Cartagena, è stato scelto dalla Colombia per la corsa agli Oscar 2015 come Miglior Film Straniero. "Mateo" è una co-produzione tra Francia e Colombia
Mateo, nelle sale italiane dal 22 gennaio, distribuito da Cineclub Internazionale, è stato scelto per rappresentare la Colombia agli Oscar 2015. Il film della regista Maria Gamboa, co-produzione di matrice franco-colombiana e interpretato da Carlos Hernández e Felipe Botero, ha vinto il Grifone di Cristallo al Giffoni Film Festival 2014 ed il Premio della Giuria al Festival Internazionale di Cartagena 2014. Con la selezione del proprio Paese, Mateo si mette in corsa verso il sogno americano della statuetta come Miglio Film Straniero con una storia drammatica sull'adolescenza e sulle responsabilità che incombono quando si cresce nel complicato e pericoloso contesto delle periferie centroamericane.
Le case di produzione sono Ciné-Sud Promotion, DíaFragma e Fábrica de Películas, mentre Alpha Violet si occupa della distribuzione in tutto il mondo. Con questo film, il cui protagonista è un sacerdote impegnato a sottrarre i giovani alla criminalità organizzata, Cineclub Internazionale Distribuzione intende rendere omaggio alla memoria di don Pino Puglisi e di don Peppe Diana. Cineclub Internazionale Distribuzione, inoltre, dal 30 ottobre sarà nelle sale italiane con Pelo Malo di Mariana Rondòn e, dal 16 aprile, con Figlio di nessuno di Vuk Ršumović.
Mateo, 16 anni, raccoglie denaro frutto di estorsioni per conto dello zio e usa il suo compenso per aiutare sua madre, la quale accetta a malincuore e per necessità quei soldi guadagnati in maniera illecita. Madre e figlio vivono da soli in un quartiere povero e violento lungo la valle del fiume Magdalena, in Colombia. Per dimostrare il proprio valore, Mateo accetta di infiltrarsi in un gruppo teatrale del posto per scoprire le attività politiche dei suoi membri. Il gruppo è diretto da un sacerdote coraggioso, Padre David, molto attivo nel recupero sociale degli adolescenti. Mentre il ragazzo si scopre affascinato dalla libertà e dalla creatività che si sprigionano dallo stile di vita praticato dal gruppo, suo zio insiste nel chiedergli di trovare informazioni incriminanti sugli attori. Messo sotto pressione, Mateo dovrà compiere scelte difficili.
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