Ritratto di Pierre Hombrebueno
Autore Pierre Hombrebueno :: 23 Aprile 2016

Girare delle pubblicità per delle aziende non sarà molto eccitante o creativo, ma pure qui si possono imparare molte cose utili sul cinema. Eccone alcune

Pubblicità

Molti cineasti – magari particolarmente concentrati sulle proprie pellicole o le proprie serie tv – non vanno molto fieri degli spot pubblicitari che hanno diretto. Questi lavori, infatti, commmissionati da qualche azienda o multinazionale, sono frutto di mera esecuzione al dettaglio che non permette troppa creatività personale. Eppure, anche lavorando nel mondo pubblicitario si possono imparare moltissime cose sul cinema. Eccone alcune:

MENO EQUIVALE A DI PIÚ
I tempi di una pubblicità obbligano i creativi a controllare il numero d'informazioni che decideranno di mettere nel filmato. Infatti, in quei 30/120 secondi di spot, non potete bombardare lo spettatore di dettagli: semplicemente, si annoierebbero. Per questo motivo, bisogna scegliere un numero limitatissimo di info (magari tramite tagline), usandolo come elemento per catturare attenzione e curiosità. Una cosa, questa, che dovrebbe valere anche col cinema: non sempre è necessario spiegare e raccontare tutto; basta la porzione essenziale!

I PRIMI 5  SECONDI SONO QUELLI CHE CONTANO MAGGIORMENTE
Se non catturate l'attenzione delle persone durante i primi 5 secondi, queste qui si prenderanno il telecomando per cambiare canale, oppure si alzeranno dalla poltrona per andare in bagno o in cucina o in pausa sigaretta. La medesima cosa, ormai lo sappiamo, vale anche per il cinema: aprite la vostra opera in maniera forte e incisiva!

LA CHIAREZZA È LA CHIAVE
Non esiste spazio per le zone grigie: con le pubblicità, bisogna essere chiari e cristallini nel tono e nel mood che si vuole comunicare. Prendetelo come un utilissimo esercizio, in attesa di fare poi la cosa opposta con i film.

[Leggi anche: Video: le regole base per illuminare al meglio un photoshoot o un'intervista]

ESSERE PRONTI E PRAGMATICI
Le pubblicità, infine, insegnano ai registi di non pensare troppo, dato che non esiste proprio il tempo per meditare eccessivamente sul proprio concept. Bisogna agire veloci e scattanti, pronti a risolvere gli eventuali problemi in maniera tempestiva. Un'esperienza, questa, decisamente utile prima del passaggio a un progetto cinematografico; considerate il “pensare” come un lusso di cui non potete disporre sempre. Ovvero: imparate a farne a meno diventando pragmatici.

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