Ritratto di Erika Favaro
Autore Erika Favaro :: 25 Maggio 2016

Sul sito thefilmmakersprocess.com si parla di errori e processi creativi nella produzione di film e si tenta di incoraggiare i lettori a non aver paura dei propri sbagli

fallimento e successo

Prosegue la nostra panoramica sugli articoli della rubrica Filmmaker's Process in cui filmmaker e professionisti hanno l’opportunità di raccontare la loro esperienza prima e dopo il set. Il contributo di oggi è stato curato da Tyler Jones il quale non è un regista, bensì un esperto di marketing e comunicazione che intende darci qualche consiglio sulla creatività e vuole convincerci di una cosa che spesso tutti dimentichiamo: che la paura di fallire non ci deve rallentare.

Basta con le scuse
Il tono è un po’ da “motivatore di folle”, ma Jones  ci tiene moltissimo: è inutile riempirsi le giornate di impegni inutili o che non ci fanno crescere professionalmente, sono solo appuntamenti tappa buchi che servono a distrarci e a farci sentire bene con la nostra coscienza. Pensate ai giocatori di basket: quante ore si allenano e si ostinano prima di diventare bravi in quello che fanno? E quante volte sbagliano o non fanno canestro prima di diventare dei campioni riconosciuti?

“Fallimento” non sempre coincide con “catastrofe”
Spesso non ci si interroga sull’entità del fallimento, lo si vede semplicemente come uno sbaglio enorme; questo impedisce a molte persone di dedicarsi ad attività nuove. Un’ombra in un’inquadratura è sicuramente un errore, ma molto probabilmente è solo compiendolo che imparerete ad evitarlo in futuro.

È fondamentale per il processo creativo
Ce lo dicono fin da piccoli: “sbagliando s’impara”. Sembra una frase fatta, ma effettivamente un fondo di verità c’è. L’errore è spesso il motore che fa avanzare il processo creativo, il carburante che spinge a sperimentare.

Darci il giusto peso
Bisogna essere obiettivi: spesso i nostri fallimenti ci sembrano così grandi e irrecuperabili proprio perché sono i nostri. Invece servono anche per facilitarci il lavoro e capire in che ambito è meglio concentrare il nostro impegno per migliorare.

[Leggi anche: Identikit dell'autentico filmmaker]

Trova buoni consiglieri
È buona cosa circondarsi di persone fidate e competenti, che non si fanno problemi a dire quando qualcosa nel film non li convince. Ben vengano quindi le critiche costruttive, quelle che – esattamente come i fallimenti – aiutano il processo creativo e lo rigenerano.

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