Il cinema non è sempre e solo intrattenimento, riesce anche ad influenzare le nostre vite e le nostre coscienze. Ci migliora e ci aiuta a crescere
Ognuno sceglie lo spirito con cui entrare in un cinema, c’è chi lo vive come un momento di puro intrattenimento e distacco dalla realtà, ma c’è anche chi – a volte, farlo sempre risulterebbe impegnativo – permette al film di influenzare la sua vita, di modificare la visione sulle cose. Le reazioni che si possono avere dinnanzi alla pellicola sono tante quante gli esseri umani: dalla gioia si può passare alla disperazione, dal sollievo si può cadere nello sconforto più totale. Il cinema serve anche a questo, ad aiutarci a pensare e ad allargare il punto di vista che abbiamo sul mondo. Ecco alcuni film che costringono a riflettere sull’esistenza:
Questione di tempo
La domanda è semplice, la risposta un po’ meno: se avessi la possibilità di viaggiare nel tempo, torneresti indietro a modificare gli eventi? È più o meno quello che succede a Tim (Domhnall Gleeson), protagonista del film di Richard Curtis il quale scopre di avere il potere di viaggiare nel tempo e di poterlo fare soprattutto per conquistare una ragazza incontrata per caso. E tu, cosa cambieresti della tua vita? A cosa non saresti disposto a rinunciare? Quali vite non vorresti per niente al mondo sconvolgere?
Fight Club
Quando nel 1994 uscì il capolavoro di David Fincher qualche critico rimase interdetto di fronte a quello che per lui era un elogio della violenza gratuita, un’immagine distorta dell’essere maschile di fine secolo. Per fortuna questa corrente non ha avuto la meglio e Fight Club è diventato un vero cult, un film che per prima cosa è una riflessione sull’identità e pone domande esistenziali (chi sono? che lavoro faccio?) che solo all’apparenza sono banali.
Lost in translation
Il film non può essere ricordato solo per le magnifiche interpretazioni di Scarlett Johansson e Bill Murray, una all’inizio di una brillante carriera, l’altro su un trampolino di lancio per una “seconda vita cinematografica”. La trama è essenziale, il significato profondo va cercato nei gesti e nei movimenti, nelle parole che i due personaggi condividono all’interno dell’hotel di Tokyo. La nostra vita è una trama di connessioni e la Coppola non fa altro che indagare alcuni dei tanti modi in cui due solitudini possono entrare in contatto.
American Beauty
Pochi film sanno raccontare così bene la crisi di mezza età, in modo lucido – ma allo stesso tempo lirico – Sam Mendes è riuscito a porre la domanda centrale di tutta la nostra esperienza terrena: che cos’è la felicità? Se a questo si aggiunge la presenza di un impeccabile Kevin Spacey il gioco è fatto. Cosa succede se la vita perfetta, quella che persegui da decenni, ad un certo punto non ti soddisfa più?
[Leggi anche: A lezione di filosofia da Andrej Tarkovskij]
The Truman Show
Le nuove generazioni probabilmente non riusciranno mai a cogliere completamente l’importanza e l'impatto che The Truman Show ha avuto all’interno del panorama culturale di fine secolo. Una riflessione sul potere dei media, su come riescano a condizionarci e su come i nostri comportamenti cambino a seconda che ci si trovi in contesti pubblici o privati.
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