Da "Boyhood" a "Vizio di forma", un sito mette a disposizione degli utenti decine di sceneggiature
Tempo fa se si voleva recuperare la sceneggiatura di un film bisognava sperare che rientrasse nei progetti delle (oggi preziosissime) case editrici dedicate al cinema. Con l’avvento di internet recuperare il materiale è diventato più facile, ma anche meno sicuro. Quantità non è sempre sinonimo di qualità e infatti ecco che in rete è cominciata la proliferazione di sceneggiature abbozzate, inaccurate, scartate molto prima che si accendesse la macchina da presa.
Oggi però, grazie al sito gointothestory, tutto è cambiato. Gli aspiranti sceneggiatori hanno a disposizione una vera e propria miniera d’oro e il bello è che tutto è gratuito e assolutamente legale. Più di cento sceneggiature da scaricare in PDF pronte per essere lette e studiate. Perché si sa, se nella vita si vuole scrivere il miglior allenamento sta nel leggere. Leggere e poi sperimentare, senza aver paura, ma con delle solide basi in testa.
Il sito non propone le sceneggiature di film introvabili e sconosciuti, tra i titoli ci sono alcune delle pellicole più belle (e ben scritte) degli ultimi anni. Si toccano tutti i generi: dall’animazione del recente capolavoro della Pixar Inside Out, al biopic di Gus Van Sant Milk, dalla commedia di Noah Baumbach Giovani si diventa al war movie di Clint Eastwood American Sniper. Moltissime sono inoltre le sceneggiature di film tratte da opere letterarie; si tratta di una cosa estremamente preziosa per coloro che vogliono analizzare le differenze tra due tipologie di scrittura così diverse eppure affini. Jane Eyre di Jane Austen ripensata dalla penna di Moira Buffini per la regia di Cary Fukunaga, Gone Girl di Gillian Flynn riadattato per il grande schermo proprio dalla stessa autrice, e questi sono solo un paio di esempi.
[Leggi anche: Gli errori più comuni che commettono gli aspiranti sceneggiatori]
Ad essere rappresentato non è solo il cinema statunitense: tra i titoli dell’elenco si possono trovare anche Il passato dell’iraniano Asghar Farhadi, Amour di Michael Haneke o La bicicletta verde della regista saudita Haifaa al-Mansour.
Uno strumento in più per avvicinarsi al cinema, all’origine di ogni storia che poi viene portata sul grande schermo.
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