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Autore Pierre Hombrebueno :: 10 Marzo 2015

Dai capolavori di Lav Diaz a "Sátántangó" di Béla Tarr, passando per "Love Exposure" di Sion Sono e "Andrej Rublev" di Andrei Tarkovsky: ecco le migliori pellicole le cui durate superano le 3 ore

Love Exposure di Sion Sono

Una delle paure più risapute dei cinefili, è quella di morire senza aver visto tutti i film del mondo. Una paura, questa, che si compirà forzatamente, ma che proprio per questo giustifica una certa repulsione verso le pellicole dalla lunga durata: se ho relativamente così poco tempo per recuperare infiniti film da tutto il mondo, perché rischiare di perdere tempo con un'opera di 3 o 4 (o più) ore? Eppure, e su questo non abbiamo dubbi: vale sicuramente la pena superare questo pregiudizio per godersi appieno alcuni titoli apparentemente così spaventosi per la loro durata; anche perché, se riuscite a star dietro alle mille ore delle serie tv, allora potete trovare il coraggio e la volontà anche per affrontare questi film. Di sicuro, alla fine, ci ringrazierete per il consiglio. Ovviamente, il primo autore che ci viene in mente è il pluripremiato Lav Diaz, che ha fatto della lunghezza un'autentica arma nel circuito internazionale.

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Ogni suo singolo film è praticamente imperdibile, da Melancholia (7 ore e mezza) a Century of Birthing (6 ore), fino al più recente From What is Before (5 ore e mezza), insignito del Pardo d'oro a Locarno. La più grande tristezza è vedere le sale praticamente vuote ogni qualvolta si proietti una sua pellicola in un festival: i cinefili (e, dunque, voi) non sanno quello che si perdono.

Rimanendo in territorio asiatico, imperdibile è anche Love Exposure di Sion Sono (4 ore), epopea romance esistenziale del 2008 nonché impareggiabile punto d'arrivo per uno dei migliori cineasti del pianeta. C'è veramente di tutto nella pellicola, dall'amore alle erezioni, dall'action allo splatter, passando per la commedia e il delirio; il tutto, gestito dall'autore con il massimo possibile del coolness. Che dire poi di Eureka di Shinji Aoyama, 3 ore e mezza di evocativo bianco e nero da trafiggere i sensi, in cui ogni singola scena è contemplazione estetica delle più profonde emozioni umane? 

Ancora: Nel 1966 Andrei Tarkovsky realizzava uno dei suoi massimi capolavori, Andrej Rublev (3 ore e quasi mezza), sulla vita e arte del celebre iconografo russo; nel 1973 Jean Eustache lanciava nel mondo La maman et la putain (3 ore e mezza), ménage à trois capitanata dall'attore più carismatico del cinema francese, Jean-Pierre Léaud; mentre nel 1994 il maestro Béla Tarr ha realizzato un film che poi sarebbe entrato giustamente nella storia del cinema, ovvero Sátántangó (7 ore e mezza).

[Leggi anche: Trailer: Ambiancé, il film più lungo della storia del cinema]

Vi sembrano titoli troppo ricercati? Beh, Titanic di James Cameron (3 ore e un quarto) l'avete visto no? Così come probabilmente conoscete già i film di Sergio Leone (C'era una volta in America), Bernardo Bertolucci (Novecento), Ingmar Bergman (Fanny & Alexander), Francis Ford Coppola (Il Padrino 2), Spike Lee (Malcolm X), George Stevens (Il gigante), David Lean (Il dottor Zivago), Stanley Kubrick (Spartacus), Steven Spielberg (Schindler's List), Paul Thomas Anderson (Magnolia) e Peter Jackson (King Kong), tutti autori che nel corso della loro carriera hanno realizzato film dalla durata più lunga di 3 ore. E chissà quanti altri ancora ci stiamo scordando (qualcuno ha detto Masaki Kobayashi?). 

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