"È un gran maleducato e una gran sola". Aspre parole su Quentin Tarantino da parte di Barbara Bouchet, amatissima icona del cinema bis italiano già musa di Lucio Fulci e Fernando Di Leo
“Quentin Tarantino? Un bambino maleducato e inaffidabile”. E a dire queste aspre parole è proprio una delle sue muse, Barbara Bouchet, amatissima icona del cinema bis italiano grazie a pellicole come Milano Calibro 9 di Fernando Di Leo, Non si sevizia un paperino di Lucio Fulci e L'anatra all'arancia di Luciano Salce. Il cineasta americano e l'attrice si sono incontrati diverse volte negli ultimi anni: lui si è sempre confessato una sua grande fan; lei, ovviamente, non poteva proprio che esserne felice. Peccato che Quentin non si sia poi rivelato un gentiluomo, tra bidoni e pacchi tirati all'ultimo minuto.
Rivela la Bouchet in un'intervista a Il fatto quotidiano: “È inaffidabile. È un bambino. So quel che dico. La storia parte da lontano. Il primo a tentare di riunirci fu un bravo artista italiano, Francesco Vezzoli, uno che pur essendo grande, ha la rara grazia di chi non si sente nessuno. Il contrario di Quentin. All’epoca non lo conoscevo. Voleva fare il remake di Caligola di Brass e propose il ruolo a Tarantino. Lui fu secco: 'Lo faccio solo se Barbara interpreta mia moglie'. Arrivammo a Los Angeles io, Helen Mirren, Adriana Asti, Benicio del Toro. Tutti ad aspettarlo. La baracca pronta a partire. L’emozione. Lui fece chiamare dalla segretaria: 'Il signor Tarantino non se la sente'. Sosteneva di sentirsi grasso. Fuori forma. Fu solo la prima di tante altre sole”.
Prosegue l'attrice: “Gli viene in mente di dedicarmi una retrospettiva al Beverly Hills Theatre. Vuole far proiettare tutti i miei film. Mi sento onorata. Lo raggiungo. E ci casco un’altra volta. La prima sera va benissimo. Lui cinguetta, è complimentoso, affettuoso. Poi inizia a sparire, a mandare Joe Dante al suo posto a presentare i film: 'Pensa Barbara - mi dice Dante - non lo vedevo da un anno', a comportarsi da Quentin”.
Ancora: “L’ultima volta è stata a Venezia. Mi dà appuntamento in un club privato. Lo aspetto fino alle due di notte. Poi chiamo Julie, l’assistente, e chiedo lumi. Lei minimizza: 'Non so dove sia, ma tu ti diverti, no?' Le rispondo a brutto muso: 'Tu non hai capito niente. Non vado da sola a divertirmi e men che mai in un night club a mezzanotte'. Se mi telefona un’altra volta per un appuntamento non mi presento. Giuro”.
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Insomma, sembrerebbe proprio che la Bouchet abbia definitivamente perso l'interesse per l'autore di Pulp Fiction e Le Iene. “Ho conosciuto anche Scorsese. Ho recitato per lui in Gangs of New York. Altra storia. Altra pasta. Essere talentuosi non basta, a volte serve anche essere educati. Quentin possiede tante doti. Quella proprio non ce l’ha” - termina amaramente.
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