Il celebre regista giapponese Shinya Tsukamoto, in occasione del sedicesimo Marrakech Film Festival, ha elogiato l'ultima pellicola di Scorsese, "Silence", ed il suo stile cinematografico
Il celebre regista giapponese Shinya Tsukamoto, autore di pellicole cult come la trilogia di Tetsuo, Bullet Ballet, A Snake of June e Kotoko, ha parlato della sua ammirazione per Martin Scorsese, di come quest'ultimo abbia influenzato il suo stile cinematografico, e della sua partecipazione nell'attesa pellicola, Silence.
L'intervento del regista è avvenuto in occasione del sedicesimo Marrakech Film Festival, durante il quale è stato oggetto di un tributo alla carriera, organizzato da Jan Kounen. Ecco le sue dichiarazioni:
"La mia ammirazione per Martin Scorsese risale a quando andavo ancora a scuola, sin dai tempi di Taxi Driver. Grazie a lui ho coltivato la passione per la magnifica arte cinematografica, scoprendo e riscoprendo sempre nuove cose. Ho visto quasi tutti i suoi film e continuo, ancora oggi, a rimanerne colpito. Resto impressionato dalla sua capacità di produrre grandi pellicole e di superare i confini canonici del cinema, esplorando nuove possibilità e mai fissandosi su di un'idea statica".
Tsukamoto ha poi parlato del suo amore per Taxi Driver e di essere rimasto colpito dal personaggio di Travis Bickle, interpretato magistralmente da Robert De Niro: "Per me è motlo difficile provare empatia verso un eroe classico, mi sento più vicino a colui che possiede dei tratti morali dubbi, il cosiddetto antieroe. Quando il pubblico osserva una persona del genere, è più facile sentirsi apprezzato".
"Per quanto mi riguarda un regista deve comportarsi come un voyeur, nel realizzare le sue pellicole. La ragione per cui includo degli stalker, all'interno dei miei film, è perché servono a costringere qualcuno che serve una persona ordinaria a mostrare un lasto nascosto della sua personalità. Il mio personaggio emerge dalle ombre per enfatizzare le ombre di un altro, se vogliamo metterla in questi termini. Per me è affascinante scoprire qualcosa che sia nascosto all'interno di qualcuno".
Il regista giapponese ha poi spiegato che il punto di svolta della sua carriera è avvenuto quando è diventato padre per la prima volta ed anche le sue pellicole ne hanno risentito, ponendo al centro la natura e lo spirito umano. Tsukamoto ha concluso il suo intervento parlando della sua esperienza in Silence e di come questo film utilizzi la religione su molteplici livelli, in maniera brillante. Il film esplora anche i collegamenti che intercorrono tra amore e violenza, e di come quest'ultima possa distruggere alcuni desideri.
Parlando dei suoi prossimi progetti, infine, il regista ha rivelato di avere numerose idee in mente, ma che dirigerà una nuova pellicola quando avrà trovato il giusto equilibrio tra le idee e la tematica da raccontare, dato l'attuale stato del mondo.
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