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Autore Marco Rovaris :: 14 Dicembre 2014

Emir Kusturica, che sta preparando l'adattamento del romanzo "Se non ora, quando?" di Primo Levi, vuole girare un film in Crimea, anche se non sa ancora quando ambientarlo. Il regista serbo parla anche della tensione attuale tra Russia e Ucraina

Emir Kusturica

Il regista serbo Emir Kusturica, due volte vincitore al Festival di Cannes, sta pensando di realizzare un film in Crimea. L'idea è stata comunicata a Mosca durante la cerimonia di apertura della National Film School: ancora non è deciso se il film sarà ambientato durante la guerra di Crimea di metà Ottocento persa dalla Russia contro l'alleanza formata da Francia, Gran Bretagna, Impero Ottomano e Regno di Sardegna, oppure durante la Seconda Guerra Mondiale. 

A partire dalla rivoluzione di Kiev di marzo, che ha portato il presidente ucraino Viktor Yanukovych a essere deposto e all'annessione della Crimea alla Russia, Kusturica ha continuato a sostenere la causa russa e invitato a riflettere sulla posizione del Cremlino sull'Ucraina: "La Russia dovrebbe proteggere l'etnia russa che vive in Ucraina e salvare il paese dalla catastrofe", queste le parole del regista a marzo, che ha paragonato gli eventi recenti in Ucraina a ciò che accadde nella ex Jugoslavia nei primi anni Novanta.

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Quest'anno Kusturica ha anche annunciato un altro progetto che si sta accingendo a dirigere, un adattamento del romanzo dello scrittore italiano Primo Levi, Se non ora, quando?, pubblicato nel 1982: il film dovrebbe essere girato il prossimo anno in Italia e Bielorussia grazie a una co-produzione franco-bielorussa

Il regista viaggia spesso attraverso la Russia e attualmente è in tour nel paese con la sua band The No Smoking Orchestra.

Ecco alcune parole di Kusturica sulla situazione in corso tra Russia e Ucraina: "Non penso che arriverà una guerra civile perché il problema dell’Ucraina è principalmente “chi ci darà di più”, perché ho la sensazione che queste persone risvegliate dai loro colleghi europei siano molto disponibili ad accettare qualche buona offerta. Faccio l’esempio per cui, per ragioni strategiche, Bulgaria e Romania sono diventate Europa prima anche della Serbia e della Croazia. Cosa è l’Europa per me? L’Europa è un vecchio sistema che ci diede il Rinascimento e i più grandi raggiungimenti della civilizzazione giudeo-cristiana ed io sostengo tutto questo. Ma ogni volta, e questo succede qualche volta in un secolo, che arriva una crisi, allora si trova il modo formale per andare a prendere i beni che stanno dall’altra parte. Il mio problema, un piccolo problema, è capire questo: se, come dicono, l’attuale amministrazione con il presidente ha deciso al 100% di non entrare in Europa, non capisco se questo è un atto sincero di Yanukovych o se è di fatto una negoziazione, per cercare di ottenere di più dall’Europa. Ma il punto è che non otterranno mai soldi dall’Europa, perché l’Europa non può dar loro nulla".

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