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Autore Pierre Hombrebueno :: 25 Febbraio 2015

Il 7 marzo Carlo Verdone riceverà il Premio Monicelli dalla Fondazione Grosseto Cultura, ma a dissociarsi è proprio la vedova del regista scomparso, Chiara Rapaccini, che dichiara invece la sua preferenza per Pif

Carlo Verdone

La notizia è che il 7 marzo, la Fondazione Grosseto Cultura consegnerà a Carlo Verdone il premio Mario Monicelli, rendendo molto felice il comico, che dichiara di sentirsi onoratissimo di ricevere un riconoscimento che porta il nome di uno dei cineasti più importanti del cinema italiano, e il cui centenario della nascita cade proprio quest'anno. Verrebbe effettivamente da chiedersi cosa c'entri Verdone con Monicelli, ma basti pensare che nelle edizioni precedenti, furono premiati Fausto Brizzi, Riccardo Scamarcio e Giovanni Veronesi, personalità tutt'altro che vicine al mitico cineasta scomparso.

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Ora, a sfogarsi spiegando la sua scontentezza è proprio la vedova di Monicelli, Chiara Rapaccini, che così ha dichiarato su Il fatto quotidiano: “Leggo che a Grosseto verrà festeggiato il mio compagno di una vita, Mario Monicelli, e il suo centenario, con una cerimonia in cui sarà premiato Carlo Verdone. Salvo il rispetto e l’ammirazione per l’opera di Verdone, vorrei tornare a sottolineare come Fausto Brizzi, Riccardo Scamarcio, Giovanni Veronesi e Carlo Verdone non rappresentino se non in piccola parte, il pensiero e soprattutto il cinema di Mario, sempre al confine tra commedia umana, società e politica sofferta”.

La donna suggerirebbe di cambiare direzione e di premiare piuttosto giovani autori come potrebbe essere Pierfrancesco Diliberto aka Pif, che solo 2 anni fa ci regalava la sua opera d'esordio La mafia uccide solo d'estate, vincendo importanti premi come l'Oscar europeo come Miglior Commedia. “Da Grosseto sono tre anni che mi chiedono suggerimenti da dare al direttore della manifestazione Mario Sesti. - prosegue la Rapaccini - E pur premettendo che non ho nessun diritto legale in merito, ogni mia idea rimane sempre inascoltata”.

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Diversa la versione del direttore Mario Sesti, che sostiene di non aver mai ricevuto suggerimenti o segnalazioni dalla vedova. L'intenzione dell'evento, spiega, è semplicemente quello di celebrare autori che si sono fatti il loro nome in un genere spesso ritenuto inferiore come la commedia. 

Insomma, una stagione particolarmente generosa con Verdone, che solamente lo scorso Settembre veniva insignito del Premio Bresson al Festival di Venezia. E se già l'autore sembrerebbe così lontano da Monicelli, immaginatevi da Bresson!

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