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Autore Andrea Giostra :: 5 Maggio 2018
La locandina di Loro 1

Recensione di Loro 1 di Paolo Sorrentino: lui e loro, i potenti e cortigiani dell'Italia berlusconiana

Il nuovo film di Paolo Sorrentino, molto atteso da tutta la critica italiana e dagli appassionati di narrazioni filmiche torbide di affari e di potere italico, ma estremamente contemporaneo ed attuale, si pone quale periscopio che vuole esplorare ed osservare, da una distanza lontana da pericoli di contaminazione, i moti d’animo, le turbolenze emotive, le ambizioni e i desideri non celati, i narcisismi cinici, la fede pagana incontrastata verso “lui”, di una parte consistente della società italiana degli ultimi 24 anni, ovvero, da quando il 26 gennaio 1994 Silvio Berlusconi è sceso in campo per fare politica attiva.

Tutto ruota intorno alla figura dell’Unto del Signore, Silvio Berlusconi, ma non è lui, paradossalmente, il vero protagonista della narrazione del primo capitolo di “Loro” di Sorrentino che si sviluppa in un periodo che va dal 2006 al 2010, bensì la decadenza, la superficialità, l’approssimazione, la totale assenza di cultura, di etica e di morale, di una fetta consistente dei cortigiani del potere italiano degli ultimi due lustri, che ha contaminato fortemente i costumi e gli stili di vita dell’intera popolazione italiana.

Il sesso, la droga, l’alcool, la perversione, sono gli ingredienti che caratterizzano i vari personaggi del racconto, disposti a tutto pur di essere notati e scelti per entrare a far parte del cerchio degli eletti del potentissimo protagonista, anelato dalle donne e invidiato dagli uomini. Il circo berlusconiano, descritto con intelligenza e ottima capacità di analisi psicologica, pullula di cortigiane, candide giovani disposte al sacrificio sessuale, faccendieri e imprenditori corrotti e collusi, politici di assai modeste qualità erti a statisti dell’ultim’ora, è quello narrato in questo primo capitolo.

Bisogna osservare “loro” per comprendere “lui”, il regista, il potente, il presidente. In un certo qual modo, la formula utilizzata da Sorrentino in questo sua ultima opera, sembra essere la stessa de “Il Divo” (2008), dove il racconto del protagonista si sviluppa attraverso il racconto del sottobosco di personaggi squallidi e cinici che popolano la sua vita politica. Interessante la fotografia di Luca Bigazzi, che illumina di superficialità e di piattezza, quasi ceramica, i personaggi del racconto, in perfetta sintonia con la sceneggiatura.

Trailer originale

Voto della redazione: 

4

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