Ritratto di Pierre Hombrebueno
Autore Pierre Hombrebueno :: 20 Marzo 2016

Suona veramente come una cosa romantica e anche fuori tempo massimo, ma rimaniamo fermamente convinti che determinati film (o canzoni, o libri, o altre creazioni) possano cambiare la realtà, la società, la politica. E non sempre in maniera positiva

Nascita di una nazione

Molti spettatori (anzi: la loro grande maggioranza) va al cinema soprattutto per spegnere momentaneamente il monitor della realtà e della vita vera, tuffandosi nella fantasia più evasiva e catapultandosi in altre dimensioni ed esistenze. Eppure, ormai lo sappiamo: il cinema è tanto più potente di questo. Suona veramente come una cosa romantica e anche fuori tempo massimo, ma rimaniamo fermamente convinti che determinati film (o canzoni, o libri, o altre creazioni) possano cambiare la realtà, la società, la politica. E non sempre in maniera positiva.

Pensiamo ad esempio a Nascita di una nazione di D.W Griffith, considerato giustamente tra i film più importanti della storia del cinema per tutto ciò che di nuovo inventò sotto il punto di vista del linguaggio. D'altro canto però, non scordiamoci che l'opera è anche una grande e chiara propaganda delle imprese del famigerato Ku Klux Klan. Il successo della pellicola scombussolò tutti gli Stati Uniti: a scoppiare, infatti, fu un revival dell'ideologia KKK, seguito da svariati provvedimenti governativi dallo stampo razzista. 

Ma se dobbiamo parlare di propaganda, nessuno batte certamente Trionfo della volontà di Leni Riefenstahl, realizzato nel 1935 per lodare il partito nazista e la figura del leader supremo Adolf Hitler. Il pubblico fu catturato dall'epica immensità delle immagini e dalle idee romanticizzate che esprimevano: anche i più scettici rimasero ipnotizzati, e il potere hitleriano, pienamente consolidato. 

Diverso, invece, è il caso di Non uccidere, girato dal mitico autore polacco Krzysztof Kieslowski. Il film, che mostrava un'esecuzione con shockante durezza, contribuì fortemente a creare un dibattito mediatico e popolare sulla pena di morte. Non tutti gli spettatori furono catturati dalla pellicola, ma di certo nessuno ne rimase indifferente. Oggi, Non uccidere è ritenuto uno degli elementi chiave che hanno spronato la Polonia ad abolire la pena capitale. 

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Infine, per citare un film più recente, ecco Rosetta dei fratelli Dardenne (1999), opera incentrata su una 17enne afflitta da una vita di povertà e disperazione. Il film vinse la Palma d'oro a Cannes e fu lodata dalla critica internazionale, ma cosa ancor più importante, provocò un dibattito sulla condizione del lavoro minorile in Belgio. Da lì a poco, il governo avrebbe preso diversi provvedimenti, assicurandosi che i lavoratori sotto i 18 anni prendessero almeno il medesimo salario degli adulti. 

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