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Autore Marco Rovaris :: 23 Marzo 2015

Lo sceneggiatore aveva completato lo script di "Interstellar" che, inizialmente, avrebbe dovuto dirigere Steven Spielberg, sostituito poi da Christopher Nolan. Il finale originale non contemplava trionfi dell'amore, ma desolazione dark e pessimismo

Interstellar

Interstellar di Christopher Nolan ha diviso molto pubblico e critica a causa delle sue ambizioni altissime e la maniera di risolvere il terzo atto del film, cioè un tentativo dalle tinte epiche di commistionare verità scientifiche e contenuto emozionale concentrato sul concetto di amore: ne è uscito un epilogo dal godibile risultato visivo, ma che si è percepito essere abbastanza forzato, quasi favolistico.

Ora Jonathan Nolan ha rivelato come avrebbe dovuto essere, in realtà, il finale del film, il che ci riporta al momento iniziale della pre-produzione nel quale a bordo del progetto c'era Steven Spielberg, che avrebbe appunto diretto lo script di Jonathan Nolan e in un secondo momento adattato da Kip Thorne. Lo sceneggiatore ha avuto modo di dire la sua durante un incontro per presentare l'uscita di Interstellar in Blu-ray, prevista sul mercato per fine marzo 2015.

La dichiarazione, abbastanza concisa per la verità, di Nolan ha rivelato che, nel finale originale, "il ponte di Einstein-Rosen sarebbe collassato su se stesso nel momento in cui Cooper cerca di mandare indietro i dati". Oltre a queste parole lo scrittore non si è spinto, ma è stato abbastanza per lasciare intendere che non era prevista nessuna happy end con sentimenti, amore tra padre e figlia con consecutivo clamoroso ricongiungimento e reunion con la compagna di avventure e scienziata Anne Hathaway.

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Il finale dark forse sarebbe stato più in sintonia con l'intero tenore del film, discretamente cupo e oscuro, oltre che popolato da personaggi ambigui e opportunisti, come quello interpretato da Matt Damon.

Ecco un estratto dal copione originale nel momento Spielberg: "Cooper finalmente trova un modo per tornare sulla Terra nel 2320, duecento anni dopo essere partito. L'intero pianeta sembra desolato, madre natura ha iniziato a reclamarlo come suo e la neve ricopre tutta la pianura della fattoria. Cooper trova i rimasugli della sua vecchia casa e giace lì completamente solo. Arriva all'improvviso una tempesta di ghiaccio e Cooper corre fuori cercando di raggiungere il calore della sua navicella. Il contenitore con le forme di vita cade a terra e si rompe, con le creature che si addentrano nella neve e la fanno brillare. Cooper vede la navicella e cerca di raggiungerla, ma non è in grado di arrivarvi - morirà nella tundra artica del suo ormai desolato pianeta, solo".

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