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Autore Andrea Caramanna :: 20 Novembre 2016

Wes Anderson: le finestre che si aprono nel suo cinema in un divertente saggio video

Gran Budapest Hotel

Wes Anderson: le finestre che si aprono nel suo cinema in un divertente saggio video di Clara Podlesnigg. La filmografia di Wes Anderson è fatta di gesti e scelte estreme, non quelle narrative, piuttosto si tratta di espedienti estetici che rendono unica ed originale la percezione dello spettatore.

Le finestre che si aprono e anche chiudono tendono, come possiamo vedere nel video di pochi minuti, a richiamare il fuori campo. Anzi quell'alternanza di campo che è attesa quando qualche personaggio apre la finestra e guarda in una direzione. Ma cosa riserva l'inquadratura successiva? Forse questo aspetto andrebbe anche approfondito dello stile di Anderson, nel linguaggio cinematografico che diventa spesso importante cifra riconoscibile delle sue opere. 

Più che altro qui possiamo ravvisare una frequente inquadratura che fa spesso da rimando ad altro, ad un altro mondo possibile, quello che si può anche sognare ad occhi aperti affacciandosi da una finestra. In questo caso sia che si tratti di vedere il fondo dell'oceano dal sottomarino (Steve Zissou), o guardare il quartiere in cui si abita (The Royal Tenenbaums), o dall'albergo (Gran Budapest Hotel). E poi anche la chiusura della tenda dietro la finestra, diventa una sorta di chiusura dello spettacolo, in un teatrino che richiama tanto il cinema delle origini ed in particolare quello di trucchi e giochi fantastici di Georges Méliès.

Godetevi il video!

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