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Autore Erika Favaro :: 14 Aprile 2016

La Tate Modern di Londra ha appena dedicato una retrospettiva al regista thailandese noto per il suo "Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti"

Apichatpong Weerasethakul

Apichatpong "Joe" Weerasethakul è uno dei più affermati registi thailandesi, uno di quegli autori osannati dal pubblico dei festival (i suoi ultimi lavori sono stati quasi tutti presentati a Cannes) e guardati con diffidenza dal pubblico di “comuni mortali”.

Regista di Lo zio Boonmee che si ricorda le vite precedenti (Palma d’Oro nel 2010), all’artista asiatico è appena stata dedicata un’importante retrospettiva organizzata dalla Tate Modern di Londra. Una giornata in cui si sono proiettati i suoi lungometraggi, una notte per capire alcune cose fondamentali del suo cinema:

Apichatpong Weerasethakul è un Artista

Le retrospettive hanno un compito che troppo spesso sottovalutiamo: ci permettono di avere una visione quasi completa dell’opera di un artista, di conseguenza ci danno la possibilità di isolare tematiche e leitmotiv. Nelle quattordici ore di proiezione Weerasethakul ha dato prova della sua autorialità, si è rivelato essere prolifico e instancabile.

L’arte di Weerasethakul è politica
Siamo abituati a guardare ai suoi film come storie ispirate all’immaginario onirico, ma non dimentichiamo che in diverse opere il regista mostra la resistenza politica e le dure condizioni di vita a cui sono condannati molti suoi connazionali. Problemi legati all’agricoltura, alle condizioni dei migranti e dei lavoratori sono solo alcuni dei temi affrontati dal regista di Cemetery of Splendour.
Tutto è possibile
Nei film di Weerasethakul un tatuaggio può gridare, un ragazzino può trasformarsi in tigre e possiamo trovare fantasmi nei boschi. Nel suo film del 2000, Mysterious Object at Noon, ma anche in Ghost of Asia del 2005 vediamo come il regista utilizzi le persone “ordinarie” per raccontare fatti soprannaturali e leggende legate al folklore.
Weerasethakul può fare di tutto
La retrospettiva ha dimostrato come l’attività del regista sia estremamente varia. Il cineasta thailandese è un talento sorprendente, in grado di spaziare dallo sperimentalismo (Windows) alla classicità del bianco e nero in Worldly Desires. Un artista in profonda armonia con il suo tempo, moderno nel suo essere eclettico, senza tempo per quanto riguarda la sua libertà.

[Leggi anche: Un trailer ectoplasmico per "Cemetery of Splendour" di Apichatpong Weerasethakul]

Cemetery of Splendour è il punto più alto
Nell'ultimo film il regista mostra il suo paese e lo fa in un completo stato di grazia. Racconta l’identità con fierezza e ciò non è stato gradito dal governo che da anni tenta di ostacolarlo e censurarlo. 

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