I migliori film del 21° secolo ad oggi? Difficile se non impossibile scegliere, talmente tanti sono i capolavori che ci hanno ucciso e poi resuscitato nel corso degli ultimi tempi. Qui alcuni titoli imprescindibili tra quelli magari meno noti
I migliori film del 21° secolo ad oggi? Difficile se non impossibile scegliere, talmente tanti sono i capolavori che ci hanno ucciso e poi resuscitato nel corso degli ultimi tempi. Per facilitare la selezione, quindi, ci concentriamo soprattutto sui titoli magari meno noti alle grandi masse: d'altronde, di certo non avete bisogno dell'ennesimo sito che vi ri-consiglia per l'ennesima volta di vedervi Mulholland Drive di David Lynch o Gran Torino di Clint Eastwood, no?
Partiamo, quindi, dal film post-moderno per eccellenza, ovvero All About Lily Chou Chou di Shunji Iwai, pellicola che, più e meglio di altre, ha saputo raccontare e mostrare l'alienazione e la solitudine giovanile ai piedi della modernità più sfuggente. Il risultato è un'opera enorme e imprendibile, carica di suggestiva evocazione ad ogni sua singola inquadratura, dolorosissima dal primo all'ultimo colpo.
E rimanendo nei territori più intrippanti, impossibile non menzionare la pietra miliare realizzata da Gaspar Noé nel 2009, e stiamo chiaramente parlando di Enter the Void. Non solo ha i titoli di testa più cool che si siano mai visti in tutta la storia del cinema, ma è anche uno dei viaggi lisergici più letali che abbiamo mai dovuto affrontare dentro una sala, di quelli che s'iniettano sotto la pelle senza uscirsene mai più.
Ancora: occhi apertissimi sul film d'azione più possente e irraggiungibile del secolo aka The Raid 2 di Gareth Evans. Già la prima parte del dittico era praticamente una bomba imperdibile, ma per il suo sequel, il cineasta dilata ulteriormente la narrazione raggiungendo un senso di epico e grandeur senza pari. E ad ogni colpo di arti marziali e a ogni crack di ossa spezzate, un'emozione che trapassa gli occhi puntando dritto al più esaltato dei cuori.
[Leggi anche: I 100 migliori film americani della storia del cinema secondo un sondaggio della BBC]
Infine, consigliamo assolutamente anche The Tribe di Myroslav Slaboshpytskyi, vincitore alla Semaine de la Critique del Festival di Cannes 2014. Un'esperienza da vivere, prima ancora che un'opera narrativa: all'autore ucraino va il merito di averci restituito tutta la solidità di un cinema muto eseguito al massimo delle sue possibilità. Un cinema coraggiosissimo che ti entra fra le vene e ti congela le ossa, fino a un epilogo indimenticabile che lascia addosso più di una cicatrice.
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