Sarà presentato nella sezione Prospettive Italia del Festival Internazionale del film di Roma, "Fino a qui tutto bene", secondo lungometraggio di Roan Johnson.
Fino a qui tutto bene è il film del regista e sceneggiatore Roan Johnson che sarà presentato al Festival Internazionale del film di Roma, nella sezione Prospettive Italia, e verrà distribuito da Microcinema nelle sale dal 6 novembre nelle sale.
Fino a qui tutto bene racconta la storia di cinque ragazzi che, durante un weekend, hanno studiato e vissuto nello stesso appartamento, consumando sughi scaduti e pasta con nulla, lunghi scazzi e brevi amplessi. Si sono susseguite nottate sui libri e si sono fatte feste fino all’alba, tra invidie e gioie, amori e dolori. Ma questo tempo sta per finire e i ragazzi dovranno assumersi le loro responsabilità. Prenderanno strade diverse: chi resterà in città e chi invece partirà per l’estero per lavorare.
Fino a qui tutto bene è un film incentrato dunque su un gruppo di studenti universitari di Pisa che, dopo il traguardo della laurea, dovranno fare i conti con il proprio futuro.
Roan Johnson non si smuove da Pisa, infatti anche I primi della lista, il suo primo lungometraggio che è stato molto apprezzato, era ambientato nella stessa città. Il regista ha dichiarato che nel 2013, proprio l’Università di Pisa gli chiese di realizzare un documentario, la sorpresa fu nel constatare che i ragazzi non si lamentavano per la crisi, anzi, avevano un atteggiamento di sfida, «di rilanciare, piuttosto che arrendersi. Per questo, quando ci è venuta l’idea per raccontare la fine di quel periodo protetto e acerbo, anziché seguire il classico percorso che ci avrebbe portato a sentirci dire che avremmo dovuto aspettare, che i soldi erano finiti, che avremmo dovuto scendere a compromessi produttivi, abbiamo deciso di fare da soli, di non arrenderci, di puntare in alto».
Le premesse sembrano buone, in fondo Fino a qui tutto bene è un film sull’amicizia, «fatto grazie agli amici, alcuni professionisti del settore, altri semplicemente amici. L'organizzatore era il proprietario di una libreria, il data manager uno stagista del Tirreno, la segretaria di edizione era la sceneggiatrice e mia compagna, incinta di cinque mesi. Avevamo un solo macchinista/elettricista, una sola costumista/scenografa».
Dunque, con quella che Johnson definisce “Armata Brancaleone”, sono stati liberi di realizzare un film che gli apparteneva, al punto che gli stessi attori «dormivano nella casa dove giravamo così diventavano davvero coinquilini. Questo clima ci ha fatto diventare i personaggi del film: gli attori indossavano i loro veri vestiti, le stanze erano le loro, e quando abbiamo dovuto lasciare quella casa, avevamo tutti davvero un groppo in gola». A proposito, il cast è composto da: Alessio Vassallo, Paolo Cioni, Silvia D’Amico, Guglielmo Favilla, Melissa Anna Bartolini, e con l’amichevole partecipazione di Isabella Ragonese.
Fino a qui tutto bene è prodotto da Roan Johnson, con la collaborazione degli autori, attori e troupe del film, con il supporto di D-Vision Italia, con la partecipazione di Regione Toscana – Toscana Film Commission, in collaborazione con Filippo Fabozzi e Associati sas e Studio Flu (ai sensi delle norme sul tax credit).
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