L'ANAC, in seguito alle dimissioni da parte di Pupi Avati, esprime preoccupazione per il lavoro della commissione di esperti e si augura che il regista, unico rappresentante della categoria nel gruppo, ci ripensi
L'ANAC, in seguito alle dimissioni da parte di Pupi Avati, esprime preoccupazione per il lavoro della commissione di esperti e si augura che il regista, unico rappresentante della categoria nel gruppo, ci ripensi.
Segue comunicato dell'ANAC:
L’Associazione Nazionale Autori Cinematografici a seguito delle repentine dimissioni del regista Pupi Avati esprime la sua profonda preoccupazione per questa decisione che priva dell’unico regista cinematografico la neo-costituita commissione di esperti per l’attribuzione dei contributi selettivi.
Le riserve espresse da alcuni circa l’età, la fede religiosa e le opinioni politiche di Pupi Avati, oltre a essere antidemocratiche e pretestuose, ci paiono inopportune. Anche perché a quanto ci risulta erano stati consultati anche altri professionisti dai profili antitetici che si erano però sottratti all’improbo incarico. Come abbiamo già espresso nel nostro precedente comunicato, la nuova Legge Cinema attribuisce a soli cinque esperti il compito di analizzare e valutare centinaia di soggetti, sceneggiature e altrettanti preventivi, piani finanziari di corti e lungometraggi per il cinema nonché di serie tv e web, videogiochi, ma anche di progetti relativi alla distribuzione e all’esercizio, il che oltretutto dovrà essere svolto gratuitamente. Il fatto che Pupi Avati si sia messo a disposizione del cinema italiano dopo il lungo periodo di fermo dovuto all’elaborazione della nuova legge e abbia accettato l’incarico per l’assegnazione dei contributi selettivi destinati a quella parte del settore più aperta all’innovazione, deve essere oggetto di apprezzamento e va incoraggiato.
Ribadendo quindi la necessità di prevedere subito emendamenti alla legge, l’Anac esprime il suo sostegno a Pupi Avati e o invita a ritornare sulla sua decisione ritirando le dimissioni.
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