Presidenti di giuria del Festival di Cannes 2015, scopriamo ora i gusti cinematografici dei fratelli Coen. Quali sono i loro film preferiti della storia del cinema? Diversi, da "Chinatown" di Roman Polanski a "Il bidone" di Federico Fellini
Festival di Cannes: il potere decisionale, ormai lo sappiamo, appartiene quest'anno ai fratelli Coen, presidenti di giuria del concorso ufficiale. Difficile prevedere, sulla carta, quale opera possano amare più di altre, ma un primo aiuto potrebbe arrivarci spulciando la lista dei loro film preferiti della storia del cinema.
Insomma: che gusti cinematografici hanno i Coen? Di certo, devono proprio idolatrare Roman Polanski alla follia, dato che stando al libro Coen Brothers A-Z: The Big Two-Headed Picture di Mark Horowitz, tra le pellicole più adorate dai due cineasti ne figurano diverse firmate dal rinomato autore polacco, da Repulsion a Chinatown, passando per Rosemary's Baby e L'inquilino del terzo piano. Chissà cosa sarebbe successo se fossero stati in giuria due anni fa, quando concorreva per la Palma d'oro l'ultima pellicola del maestro, Venere in pelliccia?
E se non sorprende constatare che tra gli amori dei Coen figuri anche Il Dottor Stranamore di Stanley Kubrick (la cui ironia nera potrebbe effettivamente ricordare una certa caratteristica ricorrente nella filmografia dei due fratelli), forse non è invece così ovvio trovare in lista Il texano dagli occhi di ghiaccio di Clint Eastwood, il cui stile e mood sembrerebbero lontanissimi dalle loro escursioni, e basti vedere l'avventura western de Il Grinta.
Per il resto, scorrendo gli altri titoli, crediamo di esserci fatti un'idea. I Coen non conoscono confini geografici e temporali, ma spesso le pellicole che citano hanno delle caratteristiche in comune: battono i territori del criminoso, del cinico, magari del thriller o dell'ironico. Si va da L'amico americano di Wim Wenders a Il bidone di Federico Fellini, passando per Detour – Deviazione per l'inferno di Edgar G. Ulmer. E ancora: Anatomia di un rapimento di Akira Kurosawa, Due uomini e una dote di Mike Nichols e Brother's Keeper di Joe Berlinger e Bruce Sinofsky.
[Leggi anche: Spielberg, Tom Hanks e i Coen insieme per un thriller]
Il (nemmeno così) sottile collegamento fra questa opere è abbastanza palese e sotto gli occhi di tutti. Allora, stando così le cose, se avessimo soldi, per Cannes 2015 li punteremmo tutti su Sicario di Denis Villeneuve e The Lobster di Yorgos Lanthimos. A meno che, come spesso succede nei festival, i capi giuria non intendano premiare un'idea di cinema totalmente opposta alla loro. Per conoscere il verdetto, dovremmo attendere il 24 maggio.
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