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Autore Marco Rovaris :: 24 Luglio 2014

"Get On Up" è il titolo del biopic su James Brown presentato in anteprima all'Apollo Theater di Harlem, dove un tempo il re del soul e Mick Jagger si erano conosciuti. Mick Jagger ha prodotto il film e ricordato i bei tempi andati

James Brown e Mick Jagger

Mick Jagger ha dichiarato di essere orgoglioso della considerazione in cui era tenuto da James Brown, mettendo, per una volta, se stesso al secondo posto: "Lui era davvero generoso e gentile con me, e di certo non era abituato a essere gentile con chiunque!". Il buon Mick è riuscito comunque a trovare motivo di vanto anche in questo, ricordando il suo rapporto con l'artista afroamericano in occasione della premiere del biopic su James Brown Get On Up, prodotto dalla Universal e presentato lunedì sera presso la Mecca della musica R&B, l'Apollo Theater di Harlem. Continua il leader dei Rolling Stones: "La prima volta che vidi James Brown fu proprio all'Apollo: una donna seduta vicina a me stava fumando una grossa canna e io non l'ho nemmeno presa in considerazione perché ero troppo impegnato a guardare il palco".

Jagger ha prodotto il biopic attraverso la sua piccola compagnia Jagged Films e, prima di salire sul palco per la performance, ha spiegato perché ha voluto finanziare non solo il biopic del re del soul con la partner di Jagged Victoria Pearman, ma anche sviluppare e produrre il prossimo documentario di Alex Gibney su James Brown, Mr. Dynamite: James Brown and the Power of Soul. "Oltre a essere sempre stato disponibile con me, l'ho sempre studiato e ho apprezzato il modo in cui si muoveva di fronte al pubblico; lui era in grado di dare sempre il meglio e di cambiare il suo stile in corso d'opera". Il film, sulla nascita di Brown come artista in Georgia, nella povertà più completa, fino al successo come star del ventesimo secolo, è stato in lavorazione per 12 anni.

Uno degli sceneggiatori, John-Henry Butterworth, ha parlato del suo ruolo nel descrivere anche i tratti meno ammirevoli della personalità e della storia di James Brown: "All'epoca in cui James divenne famoso, era necessario tenere nascoste le proprie origini e le situazione scomode da cui si proveniva, mentre ora il passato di un artista è normalmente contenuto nei rotocalchi; tutti, per esempio, sanno esattamente quante volte hanno sparato a 50 Cent".

Il regista Tate Taylor firmò per il progetto due anni fa, esaltato dall'occasione. La voglia di fare bene non è stata scalfita nemmeno dall'esigenza della Universal di spostare la data di uscita da ottobre all'1 agosto, togliendo così due potenziali mesi di lavoro alla crew. Ma Taylor ce l'ha fatta in tempo.

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