È stato appena proiettato al Sundance il nuovo documentario di Werner Herzog, "Lo and Behold: Reveries of the Connected World", pellicola che esplora le origini di internet. Il maestro, chiaramente, ha poi dispensato i suoi soliti consigli
È stato appena proiettato al Festival di Sundance il nuovo documentario di Werner Herzog, Lo and Behold: Reveries of the Connected World, pellicola che esplora le origini di internet, l'intelligenza artificiale, e il possibile futuro della nostra specie in un mondo sempre più interconnesso. Nel farlo, l'autore ha coinvolto non solo esperti del settore quali fisici e hacker informatici, ma anche persone normali che sono state affette in maniera drammatica dalle nuove tecnologie.
Durante la conferenza post-visione, il rinomato regista non ha perso l'occasione di dispensare delle nuove perle herzoghiane per cinefili e aspiranti registi. Ecco alcune sue citazioni, riportateci dal sempre ottimo No Film School.
- Uno del pubblico gli chiede una domanda usando la parola intervista: “Ciò che non mi piace della tua domanda è che hai detto 'intervistando'. Io non sono un giornalista. Non faccio un catalogo di domande”.
- Sul Sundance: “Il Sundance non è così anziano, ma nel corso della sua storia ha raggiunto una certa qualità. Gran parte dei film che vengono proiettati qui sono di registi esordienti. Io sono un'anomalia”.
- Sulla distribuzione online delle pellicole: “Se una compagnia online compra questo film per distribuirlo, saprei esattamente quante persone hanno clickato e quante persone si sono fermate dopo 12 minuti per vedere Here Comes Honey Boo Boo (un reality in onda sull'emittente TLC. ndr). Ma devi vedere Honey Boo Boo, perché devi tenerti aggiornato su ciò che succede nel tuo mondo”.
- Sull'importanza della stampa: “Leggete, leggete e leggete, o non saprete nulla sul mondo e ne rimarrete fuori”.
- Sul legame tra tecnologia e religione: “Siate equamente cauti quando affrontate uno dei due argomenti”.
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- Sulla possibilità che il desiderio sia scaturito da qualcosa di artificiale: “Sarei un semi-zombi, e non mi piacerebbe”.
- Sulla necessità che un essere umano si connetta con altri esseri umani per essere felici: “Immagina un mondo in cui non ci siano donne. Sarebbe invivibile. Pensa all'importanza del tatto. All'odore dei capelli della donna che ami, o a quello di un bambino appena nato. È un privilegio senza prezzo”.
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