Massimo Ranieri interpreta il ruolo dell'intellettuale assassinato il 2 novembre 1975, nel cast anche Libero De Rienzo e Milena Vukotic
Di recente ci ha provato Abel Ferrara con Willem Dafoe a raccontare Pier Paolo Pasolini al cinema, ma secondo alcuni si è trattata di un’occasione mancata. Fare un film su una figura così complessa non è facile, qualcuno l’ha già fatto notare il 2 novembre scorso (in occasione del quarantesimo anniversario della sua scomparsa): la santificazione e la semplificazione sono dietro l’angolo, soprattutto in un Paese che dimentica molto facilmente come il nostro.
Il 24 marzo arriverà sugli schermi un altro tentativo di raccontare l’intellettuale nato a Casarsa, La macchinazione. L’attore protagonista può inizialmente stupire e lasciare leggermente interdetti; ad interpretare il Pasolini degli ultimi giorni sarà infatti Massimo Ranieri. Il nome che però risulta subito interessante è quello del regista, un uomo di cultura e cinema che fin da piccolo ha avuto l’opportunità di conoscere di persona l’autore di Ragazzi di vita. Parliamo di David Grieco, diventato assistente alla regia di Bertolucci e Pasolini alla fine degli anni sessanta, giornalista, conduttore radiofonico e sceneggiatore che con La macchinazione è pronto a presentare al mondo il suo secondo lungometraggio.
La storia è ambientata nel 1975, anno dell’assassinio di Pasolini il quale sta finendo di montare Salò o le 120 giornate di Sodoma e scrivendo il romanzo Petrolio, due opere che infastidirono diverse coscienze all’interno della politica e dell’economia italiana. Nello stesso periodo il regista ha una relazione con Pino Pelosi, giovane borgataro romano che sarà accusato di averlo ucciso nella notte del 2 novembre all’Idroscalo di Ostia. Il film racconta quegli ultimi giorni, cerca di capire chi effettivamente ha ucciso uno degli intellettuali più preziosi del nostro Paese.
[Leggi anche: Abel Ferrara racconta Pier Paolo Pasolini]
Nel cast ci sono anche Libero De Rienzo, Milena Vukotic nei panni di Susanna Colussi – madre di Pasolini -, François-Xavier Demaison, Matteo Taranto, Roberto Citran e Tony Laudadio. Le musiche sono dei Pink Floyd.
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