Ritratto di Pierre Hombrebueno
Autore Pierre Hombrebueno :: 1 Novembre 2014

Edwige Fenech, icona del cinema italiano e sogno erotico di intere generazioni, ritorna a lavorare come attrice. Il progetto, "È arrivata la felicità", è una serie tv targata Rai che vedrà nel cast anche Claudia Pandolfi e Claudio Santamaria

Edwige Fenech

Amatissima da Quentin Tarantino, musa del regista di gialli erotici anni ’70 Sergio Martino, volto – o meglio corpo, e che corpo – della commedia sexy all’italiana grazie a pellicole cult come Giovannona Coscialunga disonorata con onore e Quel gran pezzo dell’Ubalda tutta nuda tutta calda, ma anche, ai suoi inizi, attrice per Mario Bava (5 bambole per la luna d’agosto) e in seguito per Lucio Fulci (La pretora), oltre che protagonista di thriller italiani sanguinolenti come il bellissimo Perché quelle strane gocce di sangue sul corpo di Jennifer?.

Tutto questo e altro è la mitica Edwige Fenech, francese naturalizzata italiana, indimenticabile icona del biennio 1960-1970: soldatessa, insegnante, dottoressa sempre procace e visivamente… generosa, chiusa la parentesi col cinema si è poi data alla conduzione tv negli anni ’80 e in un secondo tempo alla produzione; adesso, giunta all’età di 65 anni, è tornata sul set per una miniserie di Rai 1. Si tratta di È arrivata la felicità, prodotta da Publispei, diretta da Riccardo Milani e con protagonista la coppia Claudia Pandolfi/Claudio Santamaria: di quest’ultimo, la star di 40 gradi all’ombra del lenzuolo e La signora gioca bene a scopa? interpreterà la madre.

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La miniserie, composta da 24 episodi che andranno in onda per dodici serate consecutive, vanta nel cast anche nomi come Ninetto Davoli, Lunetta Savino, Alessandro Roja e Giulia Bevilacqua. Le riprese, che si protrarranno fino a Giugno 2015, racconteranno una love story travagliata a causa della forte differenza di ceto che intercorre tra le famiglie dei due innamorati: l’una è altolocata e borghese, mentre l’altra è umile e popolana.

La fiction rappresenta una novità per la Fenech: infatti, fatta eccezione per una piccola parte nella miniserie di due puntate La figlia del capitano (2012) dove era Caterina II di Russia, e per un cameo – fortissimamente voluto da Tarantino – in Hostel: Part II di Eli Roth, dagli anni ’90 in poi l’attrice si è esclusivamente dedicata alla produzione di serie tv e pellicole con la sua società Immagine e cinema, peraltro favorendo titoli d’autore come Il regista di matrimoni di Marco Bellocchio e Gorbaciov di Stefano Incerti con Toni Servillo: che il ritorno sul set sia l’inizio di una nuova primavera per la cultissima interprete italiana?

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