"The Interview", nuova commedia con Seth Rogen e James Franco, non uscirà più nelle sale statunitensi dopo che queste hanno ricevuto diverse minacce da presunti terroristi anonimi. Ecco la reazione di Ben Stiller, Steve Carell, Michael Moore e altri
Qualche giorno fa la notizia che la Sony abbia deciso di non far più uscire The Interview nelle sale statunitensi. Il film, diretto da Evan Goldberg e Seth Rogen, con quest'ultimo che figura anche come protagonista assieme a James Franco, è stato infatti avvolto da infinite polemiche, in quanto racconta di due intervistatori ingaggiati dalla CIA per uccidere il dittatore nordcoreano Kim Jong-un. A seguire è l'arrivo di un'organizzazione anonima (probabilmente legata al politico stesso) che ha lanciato messaggi minatori alle sale cinematografiche, tanto da averne convinte diverse a non proiettare la pellicola per paura di attacchi terroristici. Così, alla fine, non avendo evidentemente più un numero sufficiente di cinema a disposizione, la Sony ha optato per l'abbandono e il ritiro.
Ora, a dire la loro opinione in proposito sono diverse personalità dell'industria, a iniziare da Judd Apatow, da sempre amico e collaboratore di Rogen: “Penso che sia vergognoso che queste sale non proiettino The Interview. Adesso ritireranno ogni film che riceva una minaccia anonima?”. Turbato anche Ben Stiller, che ha scritto su Twitter: “È davvero difficile da credere che questa sia la risposta ad una minaccia alla libertà d'espressione qui in America”. E ancora, Steve Carell ha parlato di “un triste giorno per l'espressione creativa”, mentre un amareggiato Rob Lowe ha sottolineato come questa decisione abbia dato “una totale e completa vittoria ai terroristi”.
Si butta nella mischia anche George R. R. Martin, autore di Game of Thrones - Il trono di spade, che dichiara: “Questo livello di codardia aziendale mi lascia sbalordito. È una cosa buona che questi tizi non fossero in giro quando Charlie Chaplin fece Il Grande Dittatore. Se hanno paura di Kim Jong-un, Adolf Hitler li avrebbe fatti cagare addosso nelle mutande”.
A provare a ironizzarci sopra è invece Michael Moore: “Cari hacker della Sony: adesso che siete i padroni di Hollywood, vorrei anche meno commedie romantiche, meno film di Michael Bay e zero Transformers”.
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La questione, ovviamente, è molto delicata. Niente da obiettare sull'importanza della libertà d'espressione, ma in fondo, capiamo anche che l'obiettivo delle sale che si sono rifiutate di proiettare The Interview sia principalmente quello di proteggere i propri spettatori. Perché d'accordo, la libertà d'espressione è fondamentale, ma pensiamo anche che non sia proprio carinissimo farsi eventualmente del male per un film di Seth Rogen. In ogni caso, attendiamo di sapere se la pellicola verrà invece distribuita negli altri territori del mondo, o se proprio verrà distrutta e bruciata al rogo fino a sparire completamente dalla circolazione.
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