Ritratto di Erika Favaro
Autore Erika Favaro :: 23 Dicembre 2015

Si chiamano Google Spotlight Stories e sono filmati interattivi in cui l'utente sceglie cosa guardare semplicemente muovendo lo smartphone

Special Delivery

Santa Claus is coming to town, recita una nota canzone. Ma Babbo Natale sta arrivando anche in un altro, inaspettato posto: Google e di conseguenza su migliaia di dispositivi mobili detti anche telefoni cellulari.

Google Spotlight Stories, così si chiama il nuovo esperimento del colosso informatico che è ormai diventato ormai anche un leader nello storytelling. Si tratta di narrazioni pensate a 360 gradi in cui lo spettatore assume un vero e proprio ruolo attivo. Perché non si tratta più di una visione inerme, bensì di una storia interattiva in cui l'utente sceglie cosa vedere a seconda di come sposta lo schermo del suo dispositivo.

Special Delivery, così si chiama la nuova Google Spotlight Story ed è stata creata da dei veri e propri professionisti del settore come gli autori della Aardman Animations, gli stessi studios che hanno creato film d'animazione come Wallace e Gromit o Galline in fuga.

La trama è semplice, ma perfetta per i primi passi di questo nuovo modo di raccontare. Babbo Natale è arrivato in un grande palazzo per portare i doni negli appartamenti, ma il custode non ha uno spiccato spirito natalizio e tenta in tutti i modi di dargli la caccia.

È lo spettatore a tessere parte della trama che evolve a seconda di quale dei due protagonisti si sceglie di seguire. Ci sono inoltre dei punti chiave che – come in un videogioco – sbloccano alcune parti della storia, rendendo unica ogni visualizzazione.

Un racconto a 360 gradi, molto simile alla realtà virtuale, che sarà disponibile per il momento solo per alcuni modelli che supportano il sistema operativo Android.

Su Youtube è presente un teaser di Special Delivery: guardandolo un amante del cinema classico non può non sorridere alla vista dei titoli e delle animazioni che omaggiano uno degli artisti più grandi del secolo scorso come Saul Bass.

[Leggi anche: Le tecnologie Google al servizio di film concepiti esclusivamente per il telefonino]

Sarà un po' come essere Jeff, il protagonista de La finestra sul cortile di Hitchcock; spiare quello che succede nelle altre parti del palazzo. D'altronde guardare senza che gli altri sappiano di essere visti è una delle magie più grandi grazie alle quali si innesca la magia del cinema. 

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