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Autore Giulia Marras :: 4 Maggio 2016
Locandina di Corpo estraneo

Recensione di Corpo estraneo | Il regista Krzysztof Zanussi ritorna al cinema con una produzione italo-polacca (fallimentare) sulla lotta tra bene e male, che appiattisce ogni discorso possibile sulle religioni e che sfiora la misoginia

Acclamato autore “scomodo” degli anni settanta e ottanta (Leone d'oro al miglior film alla Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica per L'anno del sole quieto nell'84), Krzysztof Zanussi si è perso nel tempo e nel cinema incastrandosi nei suoi stessi dilemmi morali ed etici, asfissiato da un ottuso e perpetuo conflitto tra ragione e religione che ultimamente sembra essersi risolto nella salvezza della fede (cattolica, essenzialmente). L'ultimo lavoro ne conferma la completa perdita di lucidità, e in barba ad ogni raziocinio, Corpo estraneo è preda dei deliri febbrili di una sceneggiatura che vorrebbe ricoprire una vasta quantità di significati – la Storia della Polonia, il comunismo, il cinismo del capitalismo, la perdita dei valori del contemporaneo, il peccato – in un'ora e cinquanta minuti di discorsi preriscaldati di dottrina cristiana e personaggi al limite della bidimensionalità disneyana.

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Tra l'Angelo protagonista, interpretato dall'italiano Riccardo Leonelli, santo letterale e credente solido di fronte a ogni tentazione, e la donna diabolica e lussuriosa, a capo della multinazionale corrotta, l'opera intraprende da subito un percorso futilmente articolato e supponente, dirigendola verso il non-sense sia narrativo che metaforico. Sovrastato inoltre da un pensiero arrugginito, se non addirittura nocivo, che vede la donna e il sesso (e il femminismo, per stessa dichiarazione del regista polacco) come incarnazione del male, Corpo estraneo intende forse rappresentare, nell'Europa contemporanea ancora popolata dai fantasmi del passato, la lotta tra giusto e sbagliato, nella più cieca identificazione con la trasgressione (e il progresso) da una parte, e la condotta morale dall'altra. Ma la Storia e il confronto si sgretolano sotto il patetismo di caratteri inesistenti e scene imbarazzanti – la doccia fredda notturna per placare i bollenti spiriti.

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Con un'immagine degna della peggiore soap opera televisiva, Zanussi, tra una dissolvenza e l'altra, punta il dito, accusa, tronfio del suo credo – religioso e cinematografico – senza lasciare spazio allo spettatore di prendere posto e di interpretare i suoi personaggi, così ambigui e così univoci, e dimenticandosi come la forza della spiritualità e del suo fascino non si possa inscatolare né spiegare.

Trailer di Corpo estraneo

Voto della redazione: 

1

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