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Autore Pierre Hombrebueno :: 15 Luglio 2015
Locandina di Spy

Recensione di Spy: Paul Feig dirige una spassosa parodia dei film di spionaggio catalizzando l'attenzione e il divertimento sull'inarrivabile Melissa McCarthy, accompagnata per l'occasione da Jude Law e Jason Statham

Povera Melissa McCarthy, friendzonata da Jude Law. E già così avremmo fra le mani del materiale sufficiente per tirare fuori una bella commedia; ma qui si va oltre, perché come suggerisce il titolo, Spy è in verità un film di spionaggio che ben presto si traduce in una parodia di James Bond: sono presenti all'appello tutti gli elementi, dai titoli di testa con canzone annessa alle molteplici location in giro per il mondo (abbiamo Roma, Budapest e Parigi), senza dimenticarsi le sparatorie e gl'inseguimenti in mezzo al caos cittadino. Il tutto, ovviamente, infarcito di gag e demenzialità sparate a mille dalla protagonista, donna goffa e sbadata improvvisatasi agente della CIA in missione per tracciare degli spietati assassini. 

Perfetta lei e le sue trasformazioni (la tipica casalinga provinciale con 4 figli, ma anche la freak che possiede 10 gatti): tutte le risate e le battute passano attraverso l'attrice, che ci fa sbragare con nonchalance senza ricorrere ad esagerazioni deformanti o ad altri espedienti al di fuori di un perfetto tempismo comico mixato a invidiabile carisma. Chiamatelo physique du rôle o semplicemente contagiosa simpatia, resta il fatto che senza la McCarthy questa pellicola non avrebbe avuto modo di esistere. Il regista Paul Feig lo sa, l'aveva già capito dai tempi di Le amiche della sposa (pellicola con cui la nostra eroina fu addirittura nominata agli Oscar), e ha poi avuto modo di confermarlo con Corpi da reato. Per questo, stavolta, la cinepresa è perennemente focalizzata su di lei, nonostante la presenza di altri due divi come Jude Law e Jason Statham: loro rimangono sullo sfondo come semi-decorazioni, giacché tutta l'attenzione va alla donna, fonte d'inesauribile energia e perenne vortice di goliardico divertimento. 

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A Feig il merito di saper tagliare esattamente quando deve per far funzionare al meglio le trovate comiche: non abbiate paura delle due ore di durata, che questi 120 minuti scorrono in un batter d'occhio, impalpabili, velocissimi come solamente le migliori commedie sanno e devono essere. D'accordo, le scene d'azione risultano parecchio ingenue (ancora con gli improvvisi ralenti alla Matrix?), ma alla fine rimangono dei funzionali contorni all'umorismo dilagante della pellicola. E tra dialoghi con cui scompisciarsi e attimi da ribaltare l'intera sala, sappiate che da queste parti stiamo fortemente sperando in un sequel. 

Trailer di Spy

Voto della redazione: 

3

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