In "Salvate il soldato Ryan", lo sbarco in Normandia secondo Steven Spielberg, è una scena molto efficace, che riesce a ricreare il caos dell'evento reale della Seconda Guerra Mondiale. Un video saggio mostra le caratteristiche di ripresa
In Salvate il soldato Ryan (1998), lo sbarco in Normandia secondo Steven Spielberg, è una scena molto efficace, che riesce a ricreare il caos dell'evento reale della Seconda Guerra Mondiale. Il video saggio di Evan Puschak, segnalato dal solito NoFilmSchool, mostra le caratteristiche di ripresa.
Ricordiamo che queste immagini sono state guardate da molti reduci di guerra che le hanno considerate molto vicine alla realtà.
Nell'organizzare le riprese Spielberg doveva innanzitutto ricreare il caos dello sbarco in Normandia e dall'altra parte rendere chiare le sequenze. Non era un obiettivo molto semplice. Come ci è riuscito?
Se consideriamo che nella storia del cinema il famoso sbarco è stato ricostruito più volte, ci rendiamo conto che spesso era proprio la voglia di rappresentare la confusione che mancava. Spesso nei film di guerra di molti anni fa le cose procedevano molto "ordinatamente".
Questo era dovuto anche ai limiti tecnici delle riprese che potevano contare su macchine da presa non mobili.
Secondo Evan Puschak, infatti, la vera rivoluzione introdotta da Spielberg e in generale, possiamo dirlo, nei film di guerra più recenti, è il fatto di girare tantissimi long take con macchina a mano. Spesso tali riprese mobili sono vicinissime ai personaggi. Si gioca molto sui primi e primissimi piani.
L'armoniosa alternanza tra le due riprese, quelle a mano e quelle tradizionali, fa davvero il risultato.
Godetevi il video!
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