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Autore Erika Favaro :: 27 Ottobre 2015

Da "Shining" a "Beetlejuice" ecco cinque delle case infestate più spaventose del cinema

Shining

Quando Roger Corman andò all’AIP (American International Pictures) e disse che voleva fare dei film tratti dai racconti di Edgar Allan Poe tutti lo guardarono un po’ incerti. Discutendo de I vivi e i morti, film che sarebbe diventato il primo di una serie, i produttori dicevano “Sono troppo psicologici, dov’è il mostro?” “Il mostro è la casa”, rispose il regista.

Halloween si avvicina, e che si voglia festeggiare o meno la ricorrenza americana, restano decine di film dell’orrore da vedere in cui le case sono covi del terrore.

Shining (1980)
Niente da fare, non si poteva non iniziare con Kubrick che si mette alla prova con l’horror. Non si parla nemmeno di una casa, bensì dell’Overlook Hotel in cui l’intero film è ambientato. Ciò che accade nei corridoi e nelle innumerevoli stanze è terrificante, se a questo si aggiungono un inquietante Jack Nicholson dallo sguardo assatanato e le gemelline che sembrano uscite dalla foto di Diane Arbus il gioco è fatto.

1408 (2007)
Un altro hotel, un’altra storia di paura. Il protagonista (John Cusack Read) è uno studioso di fenomeni paranormali abbastanza scettico che si decide a passare una notte in una camera maledetta. Ecco che si scatena l’inferno, ciò che fa funzionare il racconto è il fatto che lo spettatore non capisce più se le cose stanno succedendo veramente, o se è tutto frutto della mente del protagonista.

The House of the Devil (2009)
Il film appartiene al terzo millennio, ma sembra provenire direttamente dagli anni Settanta-Ottanta. Si tratta di un vero e proprio omaggio ai film horror di quell’epoca, tanto nei passaggi della trama quanto nelle tecniche adoperate. Immancabili gli espedienti narrativi della baby sitter che si ritrova in una casa infestata e il dilagare del satanismo.

Poltergeist (1982)
Chi è stato bambino negli anni Ottanta non può non ricordarsi il momento in cui Heather O’Rourke viene trovata dai genitori mentre parla da sola con il televisore e d’un tratto si gira e dice “sono arrivati!”. Ciò che spaventa ancora di più del film di Tobe Hooper è che la cittadina in cui vivono i protagonisti è descritta in modo molto realistico, la loro casa potrebbe essere l’abitazione di chiunque.

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Beetlejuice (1988)
Si parla di case infestate, è vero, ma non per questo devono essere tutte spaventose. L’esempio ce lo fornisce Tim Burton: due coniugi del New England muoiono in un incendio, diventano fantasmi e cercano in tutti i modi, con l’aiuto di Beetlejuice (Kevin Bacon), di cacciare i due yuppies newyorchesi che hanno comprato la loro casa.

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