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Autore Sandra Martone :: 20 Luglio 2014

Dopo il flop della trasposizione cinematografica del famoso fumetto Hellblazer la rete televisiva Nbc ha deciso di proporre sul piccolo schermo le avventure dello spavaldo esorcista, maestro dell’occulto, creato dalla penna di Jamie Dalano

Constantine Serie Tv

Dopo il flop della trasposizione cinematografica del famoso fumetto Hellblazer in cui il protagonista era interpretato da un Keanu Reeves lontano anni luce per fisionomia e accento dall’inglese John Constantine, la rete televisiva Nbc ha deciso di proporre sul piccolo schermo le avventure dello spavaldo esorcista, maestro dell’occulto, creato dalla penna di Jamie Dalano nel 1988 per la Vertigo, divisione editoriale della DC Comics.

L’arrivo dello show è stato preceduto da una polemica inerente al fatto che il Constantine televisivo non avrebbe fumato (la politica del network Nbc non permette che venga pubblicizzato tale vizio) nonostante la sigaretta perennemente accesa sia non solo una caratteristica importante del personaggio ma anche un’azione fondamentale dello stesso ai fini del racconto in quanto nella storia originale il protagonista si ammala di un cancro ai polmoni che viene guarito da due demoni ai quali Constantine vende la sua anima.

Al di là della salutista controversia gli orfani puristi del fumetto, conclusosi nel 2013 con il numero 300, possono ritenersi più che soddisfatti di come il loro beniamino è stato tratteggiato nella serie tv: interpretato dall’inglese Matt Ryan, il quale non nasconde e anzi gioca moltissimo sul suo accento britannico in particolar modo durante le preghiere per gli esorcismi, fisicamente e moralmente descritto in maniera molto simile all’antieroe del comic affetto da un senso di colpa forte dovuto al suo patto con il diavolo ma non per questo limitato nella sua arroganza.

Nella puntata pilota di Constantine, andata in onda la scorsa settimana in America, un breve prologo introduce il protagonista e lo presenta nella sua versione più fragile: l’ambientazione dell’incipit è quella di una clinica psichiatrica in cui l’esorcista attraverso terapie e elettroshock tenta letteralmente di scacciare i demoni che lo circondano fino a che la chiamata di un amico non lo riporta al suo lavoro e, in particolare, si mette a disposizione di Liv una ragazza presa di mira da occulte creature a causa dei suoi poteri di chiaroveggenza che potrebbero rappresentare una minaccia per le forze del male.

Come ogni pilot che si rispetti anche quello di Constantine mira più che altro a presentare i personaggi della serie ma, in questo caso, ciò che colpisce immediatamente della serie è la regia che porta la firma di Neil Marshall, cineasta già noto agli amanti delle serie tv per essere stato il direttore di alcune puntate del seguitissimo Game of Thrones, il quale per questo show televisivo usa non pochi cliché visivi da film horror tanto da ricordare in alcune scene la cinematografia di genere di John Carpenter. Marshall crea un mondo al confine tra realtà demoniaca e celeste in cui muove come pedine sia Constantine sia gli altri personaggi tra i quali spicca un angelo custode di nome Manny e la spalla immortale del protagonista.

Azione e suspance si mescolano in una narrazione dal ritmo serrato che fanno di Constantine un lavoro, dai toni dark, di altissimo livello che non punta solo al mero intrattenimento ma che gioca, e bene, con registri narrativi e stilemi registici propri della settima arte dando a un prodotto televisivo una qualità paragonabile a quella che ci si auspica di trovare sul grande schermo.

 

 

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