Genere che sta vivendo un momento di grazia, il documentario riesce a influenzare la società e a vincere cause che sembravano perse
Era il 2001 quando le Torri Gemelle crollavano, era il 2001 quando la Storia rientrava nelle nostre case, nei libri e nei film con una violenza inaudita. Ricompariva un nemico, i media cominciavano a influenzare le paure delle persone e perciò diversi scrittori e registi sentirono la necessità di mettere in gioco il loro lavoro per intervenire nella società del nuovo millennio. Ecco la nuova grande stagione del documentario. Dibattito e polemiche creano altri dibattiti e polemiche, si intentano cause e si ricorre ad avvocati, fatto sta che il genere del documentario serve a mantenere l'attenzione su temi che non possono essere ignorati. Vediamo alcuni titoli degli ultimi quindici anni da cui non si può prescindere. Alcuni, perché Citizenfour in cui si racconta la storia di Snowden meriterà un articolo a parte.
Bowling A Columbine (2002)
Due adolescenti fanno irruzione in un liceo del Colorado e sparano a coetanei e professori. Michael Moore parte da questa strage per riflettere sul rapporto tra la popolazione statunitense e il mondo delle armi. Si tratta del film con cui viene notato dal pubblico che apprezza il suo modo di raccontare intriso di humor ed ironia. Le industrie belliche non hanno sicuramente apprezzato.
Blackfish (2013)
Un documentario sulle orche assassine può tenere incollati allo schermo come un thriller. È questo che succede nel racconto di denuncia sui devastanti effetti della cattività per l'animale e per i suoi istruttori del parco acquatico SeaWorld. Dall'uscita del film – presentato anche al Sundance – il Seaworld ha perso circa sedici milioni di dollari. Blackfish è uno di quei casi in cui il cinema riesce ad influenzare la legge (le legislazione a tutela degli animali è stata infatti ampliata ai mammiferi marini), una delle più grandi conquiste per chi ha creduto in questo progetto.
Una storia americana - Capturing the Friedmans (2003)
Un documentario può essere più terrorizzante di un film horror? Ovviamente sì se racconta il male reale, la storia che sconvolse l'America negli anni Ottanta. Arnold e Jesse Friedman sono padre e figlio, appartengono a una famiglia borghese e conducono una vita apparentemente anonima e innocente; viene però scoperto che i due avevano molestato sessualmente diversi bambini, il tutto sotto gli occhi delle telecamere e della comunità.
[Leggi anche: Il nuovo documentario di Michael Moore può candidarsi all'Oscar]
The Act of killing (2012)
Il documentario diretto da Joshua Oppenheimer è uno dei capolavori degli ultimi anni. Uno sguardo spietato e cinefilo sul male e sulla violenza partendo dalle dichiarazioni dei carnefici che in Indonesia dopo il colpo di stato del 1965 seminavano il terrore tra la popolazione. Il regista chiede ai protagonisti di quei giorni di interpretare un film che spieghi quello che hanno vissuto alle nuove generazioni, propone loro di interpretare anche i ruoli delle vittime. Il cinema del reale elevato al quadrato.
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