I corsi di Roma Film Academy offrono una didattica sempre vicina ai mestieri del cinema. Intervista con il dott. Dario de Judicibus, CEO e Chairman dell’Accademia
In Italia le scuole di cinema sono innumerevoli. Gli approcci di quelle fondate più di recente come la Roma Film Academy sembrano priivilegiare del tutto la parte pratica, l'insegnamento di un vero e proprio mestiere. Così tra i vari corsi di Roma Film Academy ci sono perfino quelli per combattimento con spade. Siamo andati a cercare di capire meglio come funziona questa scuola chiedendolo a Dario de Judicibus, CEO e Chairman dell’Accademia.
Una breve presentazione della Scuola, storia e caratteristiche.
La Roma Film Academy nasce nel 2014 dalla sinergia di imprenditori e professionisti, alcuni già operanti nel settore, altri provenienti da esperienze aziendali internazionali in altri settori d’industria. L’obiettivo era quello di fondare una scuola che non si limitasse solo alla formazione professionale ma diventasse un punto di riferimento a livello nazionale e internazionale nel settore della produzione e distribuzione di audiovisivi. Il modello al quale ci siamo ispirati è quello meritocratico dei college inglesi. L’obiettivo, quello di formare professionisti capaci di competere non solo in Italia ma sul mercato mondiale. Per questo motivo abbiamo sviluppato un percorso formativo che dà sempre più importanza alla conoscenza dell’inglese, non solo per i reparti tecnici ma anche per quelli artistici, inclusa la recitazione.
La didattica ci sembra improntata prima di tutto su un’alta percentuale di lavoro sul campo, vale a dire di pratica, sull’insegnamento di mestieri ben specifici, considerati anche i corsi speciali, i seminari e laboratori come quello di combattimento e scherma di scena…
La pratica è centrale nella nostra Accademia, tanto a volte da precedere persino la teoria. Se si vuole capire bene qualcosa, bisogna prima affrontarla sul campo. Solo dopo che si è provato a fare qualcosa si riesce a comprendere meglio quale siano il modo giusto e quello sbagliato. Non solo i nostri allievi si esercitano in continuazione sul set, ma questa attività li porta ad avere alla fine del corso, che dura generalmente due anni, un vero e proprio showreel che permetterà loro di uscire dall’Accademia con già un curriculum di tutto rispetto.
Un altro aspetto centrale è il lavoro di troupe. Una produzione è il risultato del lavoro, della competenza e dello spirito creativo di molti reparti. È fondamentale che ogni reparto sappia come comunicare con gli altri e cosa gli altri si aspettino da lui. Per questo, sebbene l’Accademia abbia diversi corsi orientati ai vari settori del mondo del cinema e della televisione, come sceneggiatura, produzione, regia, direzione della fotografia, suono, montaggio e recitazione, le lezioni propedeutiche sono seguite da tutti i reparti e molti moduli e lezioni interdisciplinari sono state introdotte nel programma per insegnare agli studenti a lavorare insieme sul set.
Il terzo aspetto centrale è la formazione professionale. Essere un professionista non vuol dire solo avere competenza ed esperienza su un certo mestiere, ma anche sapere come affrontare il mercato del lavoro. Ad esempio, gli studenti di recitazione affrontano anche un modulo di casting che insegna come proporsi e cosa ci si aspetta da loro e perché. In questo modo sono preparati ad affrontare sia i successi che le delusioni che fanno parte della carriera di un attore.
Cosa significa disporre di un teatro di posa di Cinecittà per la didattica di molti corsi?
Fa la differenza. Il cinema si fa sul campo e così la televisione, le web series o qualsiasi altro prodotto audiovisivo. Poter fare esperienza fin dall’inizio su un vero set di un teatro di posa è il punto di forza dell’Accademia, che ci distingue da molte altre scuole, anche di maggiore “seniority”. Sebbene fra i nostri docenti ci siano anche dei David di Donatello, per noi quello che importa non è attrarre lo studente con nomi noti e di sicuro effetto, ma con professionisti seri che dedicano tempo e pazienza ai ragazzi per tramettere loro un’esperienza spesso decennale e formare così le nuove generazioni di professionisti del settore. Tutti i nostri docenti — al momento sono ben 34 solo quelli di ruolo — lavorano infatti nel mondo del cinema e della televisione. Non per nulla il motto dell’Accademia è ARS DOCENDI ARTEM, ovvero l’arte d’insegnare l’arte.
I corsi sono strutturati anche nella lingua inglese, ci sembra un’ottima scelta per migliorare le possibilità degli allievi di inserimento più facile in un contesto internazionale…
La lingua è solo la punta dell’iceberg. Per poter competere a livello internazionale non basta saper comunicare in inglese: bisogna conoscere i meccanismi tipici delle grandi produzioni internazionali, come comportarsi sul set, come presentare una sceneggiatura, quali sono insomma le regole del gioco. Dare agli studenti una preparazione internazionale vuol dire anche e soprattutto insegnargli questo. Ovviamente senza una buona padronanza dell’inglese, tutto ciò diventa difficile, ma è una condizione necessaria e non sufficiente.
L’Open Day è uno strumento importante per illustrare il vostro piano formativo…
La nostra è una scuola improntata sulla trasparenza e sulla professionalità. Così come i nostri studenti imparano sul campo arte e tecnica, allo stesso modo diamo la possibilità a chi è interessato a frequentare i nostri corsi di conoscere in prima persona i docenti e il programma dell’Accademia. Non solo Open Day, quindi, ma un appuntamento che permette di respirare a pieno l'aria del set, il concetto di Accademia, la magia del cinema.
Nel vostro sito, informate i potenziali allievi che vi impegnate a segnalare i migliori allievi alle case di produzione. Ci sembra una ulteriore garanzia per intraprendere un percorso che sarà comunque molto laborioso per lo studente, che almeno alla fine sa che la scuola rappresenta un passaggio intermedio verso il mondo del lavoro nel settore cinematografico e televisivo e non solo.
Lo scorso anno ben cinque dei nostri allievi hanno avuto la possibilità di stare sul set di Ben Hur mentre si girava qui a Cinecittà. Quest’anno, la scuola ha messo in palio otto biglietti per vedere su schermo panoramico la proiezione speciale nel formato da 70mm, presso il Teatro 5, dell’ultimo film di Quentin Tarantino, The Hateful Height: sono stati assegnati agli otto studenti che hanno fatto meno assenze! Non solo segnaliamo i nostri migliori allievi a produzioni e partner, ma manteniamo i contatti con gli ex-alunni offrendo loro, quando si presenta l’occasione, opportunità di collaborazione e di lavoro. Per questo non siamo solo una scuola ma un’Accademia, ovvero facciamo del cinema non solo un’opportunità di business ma una vera e propria missione. Il nostro prodotto non sono i corsi, ma gli allievi: siamo fieri di allevare talenti.
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