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Autore Marco Rovaris :: 25 Giugno 2014

All'edizione 34 del Festival romano dedicato allo sci-fi e all'horror ci saranno due nuovi premi: alla Migliore Regista andrà il Premio "Mary Shelley" - per valorizzare la componente femminile - e alla Migliore Opera Prima il Premio "Mario Bava"

Premio Mario Bava al Fantafestival

A Roma, dal 14 al 18 luglio 2014, torna il tanto amato Fantafestival giunto all'edizione numero 34. Quest'anno la Mostra Internazionale del Film di Fantascienza e del Fantastico, sotto la direzione di Adriano Pintaldi e Alberto Ravaglioli, svelerà particolari novità e nuovi premi che andranno a rinfoltire la tradizione degli award già noti, cioè i quattro Pipistrelli d'Oro. Ognuno di questi è assegnato rispettivamente al Miglior Cortometraggio Italiano, al Miglior Cortometraggio Straniero, al Miglior Lungometraggio Italiano e al Miglior Lungometraggio Straniero. L'apertura del Festival, che ospiterà il suo evento clou presso il Multisala Barberini, è dedicata a un'anteprima di livello, cioè il sequel del film del 2011 L'alba del pianeta delle scimmie, con titolo Apes Revolution - Il pianeta delle scimmie, che si spera permetta a questo reboot della storica saga di continuare a sfornare episodi. 

Uno dei nuovi premi è dedicato alla scrittrice Mary Shelley (nata Wollstonecraft), personaggio icona della letteratura horror e di fantascienza per aver dato vita al mito di Frankenstein durante la celebre e tempestosa nottata a Villa Diodati sul lago di Ginevra, tra oppio e allucinazioni in compagnia di Lord Byron, il futuro marito Percy Bysshe Shelley e il dottor Polidori. Il Premio Internazionale "Mary Shelley" sarà consegnato alla Migliore Regista: l'intenzione è valorizzare la parte e la poetica femminile della produzione di genere fanta-horror, da sempre in minore percentuale rispetto a quella maschile.

L'altro premio novità sarà invece intitolato al pioniere del cinema horror italiano, il grande Mario Bava, l'uomo che ha fissato degli stilemi precisi nel genere ed è stato fonte di ispirazione per Tarantino, Eli Roth e per ogni serie slasher nata negli anni Ottanta negli Stati Uniti. Film come La maschera del demonio, Reazione a catena, Sei donne per l'assassino, I tre volti della paura e Lisa e il diavolo sono dei capolavori assoluti di tecnica e per la maestria della narrazione, oltre ad aver rappresentato la forma più alta di una serie di generi come il thriller psicologico, l'horror e il dramma gotico. Annunciato già nell'edizione dello scorso anno, il Premio "Mario Bava" sarà consegnato alla Migliore Opera Prima proprio dalle mani del figlio di Mario, Lamberto, anch'egli attivo nella produzione di genere italiana con risultati alterni. Mario Bava resta un esempio per chi abbia voglia di rimboccarsi le maniche e sfruttare fino all'ultimo centesimo di un budget anche misero, come erano i suoi, del resto: forte della sua competenza come regista, sceneggiatore, direttore della fotografia e creatore di effetti speciali, Bava era capace di risolvere qualsiasi problema o inconveniente sul set e tante delle sue invenzioni estemporanee sono diventate veri e propri strumenti del settore.

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