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Autore Andrea Chimento :: 5 Novembre 2014

“Gioventù bruciata”, film di Nicholas Ray del 1955, torna nelle sale italiane in versione restaurata

una scena di "Gioventù bruciata"

Un film epocale torna nei cinema italiani: Gioventù bruciata di Nicholas Ray, del 1955, vedrà nuovamente il buio delle nostre sale a partire da giovedì 6 ottobre.
Il restauro è stato realizzato a cura della Cineteca di Bologna, in un progetto che, negli scorsi mesi, ha riportato sul grande schermo la “Trilogia del dollaro” di Sergio Leone (Per un pugno di dollari; Per qualche dollaro in più e Il buono, il brutto, il cattivo) e I 400 colpi di François Truffaut.

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Gioventù bruciata, uno dei grandi cult degli anni Cinquanta, nacque curiosamente da un romanzo che non fu utilizzato come base per la sceneggiatura: il libro Rebel Without a Cause, scritto dallo psichiatra Robert M. Lindner e incentrato sulla sua esperienza di terapeuta e ipnotista nel caso di un teppista 17enne, venne inviato dalla Warner Bros al regista Nicholas Ray che lo lesse, incontrò l’autore, e poi tenne soltanto il titolo (nella versione originale proprio Rebel Without a Cause). Il “ribelle senza ragione”, nelle mani di Ray, divenne una figura emblematica del decennio, con la quale i giovani potevano identificarsi.
Mai prima di Gioventù bruciata, infatti, lo scontro tra genitori e figli, la loro incomunicabilità e la mancata comprensione reciproca, erano stati portati al cinema con tanta foga, forza e spessore. 
Negli anni in cui Il giovane Holden (1951) era un caso letterario, Gioventù bruciata era il suo corrispettivo per il grande schermo. Il benessere del dopoguerra aveva portato alla nascita di nuovi bisogni per le generazioni più giovani: la ribellione del protagonista Jim Stark era contro l’universo adulto ma, ancor di più, contro le convenzioni e la società del periodo. Un’insoddisfazione che sfocia nella violenza, nell’autolesionismo e nella morte.
Nicholas Ray aveva visto James Dean nello splendido La valle dell’Eden di Elia Kazan e non ebbe dubbi sulla scelta dell’attore principale: i produttori, invece, pensarono prima a Marlon Brando e poi a Robert Wagner.
Con la sua interpretazione, Dean entrò nel mito ma non poté mai vedere gli esiti di tale successo: morì il 30 settembre del 1955 in un incidente stradale, circa un mese prima dell’uscita del film nelle sale. 
Nel cast sono presenti anche Natalie Wood, Sal Mineo e un giovanissimo Dennis Hopper.
Diverse le sequenze da ricordare di una pellicola nota anche per l’uso del formato panoramico: dalla “corsa del coniglio” allo struggente finale.
Nell’ambito del progetto de Il Cinema Ritrovato, il prossimo capolavoro a tornare nelle sale sarà Tempi moderni di Charlie Chaplin, previsto per l’8 dicembre.

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