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Autore Rita Andreetti :: 6 Aprile 2016

Arriva la vittoria agli Hong Kong Film Awards per “Ten Years”, un piccolo film indipendente che nelle settimane scorse ha fatto parlare di sé, soprattutto perché la Cina ne ha impedito la distribuzione

Premiazione di Ten Years

Nasce come un lavoro co-diretto da cinque registi e diviso in cinque brevi storie distopiche, dove si immagina il futuro di Hong Kong da qui a dieci anni, appunto: ecco il vincitore della 35esima edizione degli Hong Kong Film Awards,Ten Years. Un film firmato da cinque giovani hongkongesi, Kwok Zune, Wong Fei-Pang, Au Man-Kit, Chow Kun-Wai e Ng Ka-Leung, che hanno molto a cuore la situazione della loro madre patria: - la ancora indipendente sebbene non si sa per quanto -  Hong Kong.

E proprio questa storia che indaga il possibile futuro sotto la Cina Continentale, con riferimenti ad un noto passato di dittature tanto quanto ad un presente di proteste terribilmente concreto, ha infastidito il Governo di Pechino; al punto che lo stesso ci ha messo lo zampino qualche mese fa, fino a rendere la distribuzione del film impossibile nelle sale dell’isola. Ciononostante, il film, partito con un budget produttivo di circa 60.000 €, è riuscito ad incassare 700.000 € al botteghino nella sola Hong Kong e in non più di dieci sale. A dimostrare l’incredibile fame di confronto sul tema di cui il pubblico aveva bisogno.

Interrompendo la breve vita della pellicola, il Governo centrale non ha fatto altro che sollevare un gigantesco polverone che ha spinto la nomea della produzione indipendente ben fuori dai confini locali, e favorito l’enorme supporto della comunità di internauti tramite i social cinesi e quelli mondiali. Questo ha agevolato l’acquisto di Ten Years da parte di Golden Scene, distribuzione internazionale che speriamo effettivamente diffonda l'opera.

A coronare la già bollente situazione, è arrivato il festival più prestigioso di Hong Kong, al quale era già stato precedentemente intimato dagli alti ranghi della Grande Cina di omettere Ten Years dal concorso: ecco, non solo è rimasto nella lista dei finalisti, ma l’ha pure spuntata su titoli come Port of Call di Philip Yung che si è portato a casa 7 premi, Ip Man 3 o The Taking of Tiger Mountain di Tsui Hark (vincitore del titolo Miglior Regista). Di questo bisogna dare merito allo staff del festival che non si è lasciato intimidire dalle pressioni, e al suo direttore Derek Yee, che ha citato Roosevelt ricordando che “La sola cosa di cui dobbiamo avere paura è la paura”.

[Leggi anche: Nuovo giro di vite in Cina per i contenuti online stranieri e ai film da Taiwan e Hong Kong]

Per quanto riguarda la reazione al premio, c’è stato un curioso e diffuso silenzio stampa in tutti i portali e gli organi stampa che hanno coperto l’evento per la Cina, con una altrettanto curiosa omissione del nome vincente del Premio al Miglior Film. Il motore di ricerca cinese Baidu aveva già provveduto a far scomparire qualsiasi notizia al riguardo di Ten Years da tempo, così come il portale dedicato al cinema Mmtime ha candidamente omesso nella lista dei vincitori il premio più importante. Insomma, tanto per intenderci, “Ten Years” è stato tra i termini più censurati su Weibo (il Twitter cinese) alla volta di lunedì.

Che tutto ciò sia inutile se non controproducente, sembra abbastanza evidente ai più degli interessati…

Trailer di Ten Years

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